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06/11/2009 16:05 | |
Muto scola il giorno
su quattro avanzi di memoria
potrei urlarti cosa eravamo
sferzando questa nebbia d'acqua
-panno sui tuoi anni
consumati asciutti- o potrei
lasciarti correre
come in una strada di Milano
scrosciare tra i passanti
fiumare rapido – via-
Tu non mi guarderesti
la ventiquattrore colma di ragioni
ma siamo qui
Port'alba gronda solitudine
e il cielo s'ingrigisce con i tuoi capelli
Dante è al centro e dalle mani
svicola un abbraccio
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06/11/2009 16:12 | |
ci sono giorni che portano il senso dell'inutilità dell'abbandono, scorie che lasciamo scivolare via, trattenendo solo le sensazioni, quelle rimangono attaccate alla pelle e ci continuano a parlare di noi, dei nostri desideri, di chissà che altro ancora...
io la sento così e mi piace veramente tanto |
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06/11/2009 18:28 | |
decisamente da brividi.
Sei capace di suggestionare, mi sembra di essere lì, nei via vai affollati tipicamente napoletani, col cielo triste che ti fa da sfondo.
Proprio lì, sentendoti sola, seppure tra tanta gente e tutte le ragioni, buone scuse generate da un probabile errore o frainteso, sanno di niente...
ma la chiusa... richiama, una possibile pace dei sensi? è una speranza o cosa? l'immagine di Dante pare esplicativa...
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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06/11/2009 22:07 | |
secondo me nella chiusa devo aver sbagliato qualcosa! sì, perchè in realtà non c'è conforto, quell'abbraccio svicola, scivola via dalle mani di dante e si perde. avrei voluto che avesse un significato allegorico, franci, ma in realtà è proprio piazza dante che tu ben conosci, la statua al centro, portalba sullo sfondo...
il resto l'hai azzeccato giusto, così come mirella! |
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06/11/2009 22:08 | |
noooo!
non hai sbagliato niente!
sono io che ci ho voluto vedere speranza...
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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08/11/2009 10:15 | |
Questa poesia mi incanta, dall'inizio alla fine.
o potrei
lasciarti correre
come in una strada di Milano
scrosciare tra i passanti
fiumare rapido – via-
qui poi, per me, raggiunge il massimo della sua potenza.
Leda
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09/11/2009 12:33 | |
E' potente, si, nelle emozioni, questa poesia.
...Tu non mi guarderesti
la ventiquattrore colma di ragioni...
Ecco, credo che in questo passaggio ci sia tutto "il conflitto", l'incomunicabilità, l'ascolto muto in ragioni piegate e stipate pret-a-porter.
Bravissima tu a portarci tra luoghi fisici e luoghi di confine d'anima in un parallelismo d'involuto affetto, d'occasioni perse e abbracci fuggiti negli alibi del tempo.
Chapeau et merci, ma cherie! |
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10/11/2009 17:52 | |
Incantata dall'eleganza e dalle emozioni...come la vedrei bene in un'antologia di poesia contemporanea!! (di grandi autori ;) )
"...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
"Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson- |
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