Panorama con Ponte

è una luna immobile che centra l’obbiettivo
affrettandone la corsa sulle scale della notte

I sentimenti ibridi non hanno semi
e le salite si nutrono di scarpe
lasciando solo piccole schegge negli occhi
e le fastidiose luci di Lexinton avenue

Vieni avanti principe rosargento
che dal seminterrato maschio ti chiamano
i feroci caimani non ancora assolti
e travestiti da cenerentole puttane
senza fede ma con la prenditutto-card

Una fuga non risolve e fa crescere le somiglianze…
a che serviranno ancora i mille barattoli di lacrime
con tanto di etichetta e data
non era meglio una collezione di mutande?

e adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde

Un ponte è sempre simbolo di un passaggio, necessario, una trasmutazione interiore, che si deve compiere.
Mai facile...
I sentimenti ibridi non hanno semi
e le salite si nutrono di scarpe
lasciando solo piccole schegge negli occhi

ma in fondo necessaria...

adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde

tu sai che io amo la tua poesia
benvenuto Sebastiano
ciao

sembra di vedere la scena...
eppure il messaggio che percepisco arriva alla quarta strofa.
l'ultima la trovo assolutamente strepitosa, Seb... ma perdonami se non riesco a dire nulla di sensato!

mi piace e mi arriva tutta, questa è la verità!

Ecco cosa mi mancava tanto...
In realtà questa l'ho già ammirata altrove, la commentai allora e lo rifarò anche oggi, con nuove percezioni.

-Panorama con Ponte.
cosa mi fa pensare?
a un paesaggio strepitoso da togliere il fiato, che viene eclissato dalla presenza, in questo caso, di un ponte, una sovrastruttura, magari utile al momento, ma forte e brutta d'impatto.

Quindi pensiamo come il presente, questo panorama, mentre il ponte è l'elemento di disturbo.

Qui mi sembra delineato un percorso, falsato però da -sentimenti ibridi- o non meglio definiti che di certo, non lasciano nulla, perchè non danno sicurezza, offrono solo e a volte piccole emozioni nella salita.

sono i così detto -aggrappi- nelle spiagge deserte, ma poi bisogna sapersene distaccare e magari guardare altrove...

Ecco, io l'ho sentita così.
Un abbraccio


Quando capirai, che ciò che è stato fatto e detto, non ha avuto che ripercussioni negative, forse sarà troppo tardi, non solo per il tempo che è trascorso.

Avete pensato, Fra, Roby al significato del mio nik?

bhè Seb, non ricordi?
fu la mia seconda domanda alla tua intervista...


Questa la tua risposta:

---

Il nick? altra storia.
Ho vissuto qualche mese in Andalusia alla ricerca di tutte quelle cose che avevano fatto grandi alcuni dei miei miti e, come sapete, l’Andalusia e pregna di arabo e quando qualcuno mi disse che Al Qantar significava “il ponte” la cosa mi rimase impressa e soltanto quindici anni dopo, cioè da noi, rispolverai questa immagine per farne uno pseudonimo. Il significato che assume per me rimane quello di un ponte su una eternità (le piramidi dell’avatar) costruita dall’uomo sull’amore e sul credere in qualcosa che va oltre noi. Utopia forse, ma perché non provare a crederci?

---

Certo che ricordo Fra, per questo lo dico, ma mi riferisco alla poesia, Panorama con "ponte".

eh, ma non ci arrivo...

La sento dentro, nonostante riporti riferimenti a luoghi e situazioni esterne. E' uno scontro, come in un temporale, di aria fredda e aria calda in quota. Si sente qui:

ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde


E' una di quelle poesie su cui bisognerebbe aprire una discussione.
Ci vedo diverse culture e stati d'animo che combattono, forse proprio per assimilarle e farne parte. Non saprei. Magari continuando a parlarne....

Seb è non solo un "ponte", è una piramide, una cattedrale, un ruscelletto, una fossa, un grande mare, sopra sotto, una balena.. mah chissà perché ma mi è venuta così
in effetti ci sono tante tue poesie che potrebbero diventare oggetto di discussione e di scambio, sono affascinata dai mondi che nascondi tra le righe...

Ecat Mel, 09/11/2009 18.30:

---

Un ponte è sempre simbolo di un passaggio, necessario, una trasmutazione interiore, che si deve compiere.
Mai facile...
I sentimenti ibridi non hanno semi
e le salite si nutrono di scarpe
lasciando solo piccole schegge negli occhi

ma in fondo necessaria...

adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde

tu sai che io amo la tua poesia
benvenuto Sebastiano
ciao

---

E' molto biografico questo testo come avrai capito e quello che dici è vero Mire voglia di mutamenti che diventano necessità assolute nell'ultima strofa. Ed è propri qui che ci avviciniamo riferendomi alla tua ultima "Era terra nell'ora prima" la voglia dell'origine, il tornare li da dove sei venuto, su quell'albero da dove scesi quarantamila anni fà quando da "babbuino" volevo diventare uomo.


Sebastiano

Maredinotte, 09/11/2009 22.13:

---

sembra di vedere la scena...
eppure il messaggio che percepisco arriva alla quarta strofa.
l'ultima la trovo assolutamente strepitosa, Seb... ma perdonami se non riesco a dire nulla di sensato!

mi piace e mi arriva tutta, questa è la verità!

---

E dovrei pure perdonarti Roby?
ma ti ringrazio e ti abbraccio forte forte.

s.

a questo punto, Seb credo che potresti (se ti fa piacere è naturale) parlare di quei significati più intimi che tu dai a questo testo, perchè mi sembra che indichi un punto di partenza e uno di arrivo, quindi un ponte.


Tu sei quel ponte o ti senti tale, quindi sarebbe davvero ideale e affascinante questo confronto. Sarebbe bello che ognuno desse le proprie interpretazioni ma che poi l'autore spiegasse cosa voleva dire. Un dibattito, direi interessante e unico...