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15/11/2009 22:34 | |
era
stillata a gocce, traversa
alle fessure, appena luce
dissimulata in esplosioni minime
nell'ora prima
che la notte inventi del vivere, morire
le stazioni
proiettili disseminati in canne mozze
esposti a spari come luci
in verticale, false
come i tempi dei ricordi, le cose
quotidiane, i luoghi stinti delle parole
così non ci accorgemmo
del sipario, l'appartenenza cardinale
voltarsi indietro
era terra, serra
lasciarsi inseminare
volgere intenti, dare senso
ancora
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16/11/2009 07:50 | |
Sembra il tramutare di un gesto in simbolo.
C'è la necessità viscerale di ricongiungere tutti i sensi con l'origine, quando il dolore cresciuto dentro raggiunge il punto estremo e il senso della vita sembra evaporare.
Il ritorno alla terra è una cosa meravigliosa e in questa poesia se ne sente l'odore. Unirsi alla terra, nel suo significato primordiale: viverla, muoverla, annusarla. Non è solo la ricerca di rimettere in ordine le cose della vita, ma è la PACE. Una sensazione di completezza che solo la terra ci può dare, nei momenti di grande dolore. Odore di TERRA, di RADICI, (sipario di appartenenza è bellissimo) perché sta lì, l'origine dell'amore.
[Modificato da lunasepolta 16/11/2009 07:51]
Leda
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16/11/2009 11:17 | |
cara Leda, mi sembra tu abbia colto molte delle sfumature di questo testo e ne sono felice.
sì, c'è un ritorno alla terra, alle origini, a un senso più profondo e vero della vita, e forse anche la voglia di ritrovare un nuovo linguaggio, un nuovo modo di scrivere e parlare persino dell'amore...
[Modificato da Ecat Mel 16/11/2009 11:18] |
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16/11/2009 22:42 | |
Mi trovo assolutamente d'accordo con l'analisi di Leda.
L'evoluzione paradossalmente ci porta alla ricerca dell'origine di un certo primitivo che se percorso in maniera diversa ci avrebbe portato verso quel suoperuomo di Nietzsche anziché in questo vuoto.
ci sono molti elementi che ci accomunano cara Mirella e quello che hai scritto su "panorama con ponte" te lo potrei copincollare senza omettere una virgola, perché credo che siamo là, sulle stesse esigenze esistenziali.
Ti abbraccio forte
Sebastiano |
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16/11/2009 23:39 | |
al_qantar, 16/11/2009 22.42:
Mi trovo assolutamente d'accordo con l'analisi di Leda.
L'evoluzione paradossalmente ci porta alla ricerca dell'origine di un certo primitivo che se percorso in maniera diversa ci avrebbe portato verso quel suoperuomo di Nietzsche anziché in questo vuoto.
ci sono molti elementi che ci accomunano cara Mirella e quello che hai scritto su "panorama con ponte" te lo potrei copincollare senza omettere una virgola, perché credo che siamo là, sulle stesse esigenze esistenziali.
Ti abbraccio forte
Sebastiano
e forse è per questo che mi risuona la tua poesia, per questa ricerca interiore che ci porta oltre... sì, e anche a ripercorrere quella strada che da babbuino (ma ne sei sicuro? ) da quarantun mila anni fa (a me sembrava di più) ci ha portato a essere te un uomo e me una donna oggi... mannaggia e ci abbiamo messo tutto sto tempo, però mi consolo, dicono che a volte basta un solo attimo per illuminarsi e io lo sto rincorrendo
ma di questo e tanto altro mi piacerebbe discuterne con te, ssisisi, un giorno, cmq, nel frattempo ti abbraccio
mire
[Modificato da Ecat Mel 16/11/2009 23:42] |
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17/11/2009 18:18 | |
che bel ritorno alle origini, cercando i punti delle evoluzioni.
Questa tua scrittura così ampia e piena di spazi, così precisa, mi lascia una sensazione indefinibile...
Piaciuta!
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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