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Anne Sexton

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2011 00:17
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Post: 1.652
05/03/2010 21:52
 
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Mi piacerebbe parlare un po' della poesia 15 dicembre, una lettura che mi ha colpita sedutastante e attorno alla quale ruoto da qualche giorno.
Non so (o forse sì) il motivo che mi spinge ad entrare in questi versi per tentare di farvi capire perchè li sento anche un po' miei, ciò che è certo è che lo farò in punta di piedi.
Anne, in questa poesia, tira fuori probabilmente parte di quel dolore che l'attanaglia, quella solitudine - auto/emarginazione tipica di chi soffre determinate patologie, ma anche di chi possiede una grande sensibilità.
Avverte il vuoto intorno, che questa volta la tivvù e le distrazioni connesse non riescono ad evitare, perchè il burrone è dentro lei.
La percezione esterna così diventa subito interiore:


Niente di quanto c'è stato tra noi



lacerazioni tutte concentrate in pochissimi versi, perchè signori vedete, questo è dolore, urlato anche, già... ma chi ascolta?

possono passare e forse è l'autrice stessa a mascherare i versi come sfoghi da sbronza, a me paiono s. o s. cubitali.

Quindi esterno, poi interno, infine esterno ancora... la luna dal sorriso che non ha niente di positivo riflette lo stato d'animo della Sexton; ed ecco che l'incipit si ricollega alla chiusa:


sbronza solitaria --------- triste mi canto Whiskey Blues.





15 dicembre... un giorno come un altro, magari il giorno buono per parlare di quanto male ci si porta dentro. A tu per tu con noi stessi viene fuori sempre il peggio e i rimorsi e la nostalgia, per non parlare dei ricordi come assenze non giustificate.

Quello che ci circonda allora diventa il quadro dell'anima e tutto prende le nostre somiglianze, un fare decisamente sadico che purtroppo ci appartiene; perchè quando sentiamo dolore accendiamo la radio aspettando la musica più straziante, perchè se soffriamo apriamo l'album ammazzandoci con i giorni felici e il dolore scorre alla stessa maniera del sangue nelle vene, solo che i battiti rallentano.











[Modificato da Francesca Coppola 05/03/2010 21:59]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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