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Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.
Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.
Certo è un azzardo un po' forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte."
Aldo PALAZZESCHI
Blues del capitombolo
Permettetemi di capitombolare per quiete vivere …
Su una viottola di castagne marron glaces senza cellofan
: lo zucchero è sostituito ma c’è molta molta vaniglia
Ma sì l’acqua minerale anch’essa spumeggiante l’adoro!
Poi il culo mi s’inzaccherà di fondo tinta a scivolare via …
Quest’è la litania che ho trovato sul leggio
: ho strabuzzato gli occhi ma ho ingoiato tutto!
Ho ingoiato tutto
Ho ingoiato tutto
(dovevo questa ripetizione ad un amico di penna matto…)
A destra sghignazzando il grillo parlante farfugliava:
“hai imparato la lezione ora?”
Ma quale lezione può assecondare una coazione a tuffarsi?
Ma quale abbecedario ha il potere di incunearsi nella nevrosi?
Ma quale sublime versetto può illuminare la mezzanotte sub-terranea?
Solo alcuni saggi ci hanno rimesso la parcella:
Tutti gli altri ora descrivono sulle pagine dei tabloid
- Ogni sillaba quattro once d’oro- la caduta della zebra zoppa!
Che dire? Il pranzo è servito miei signori!
Ma voi lasciate avvoltolarmi nella nebbia cerebrale
Nell’ectoplasma ricomposto dei rigurgiti
E rimbomba
Mi rimbomba
Mi rimbomba…
(no questa è dovuta all’eco della bomba: che assorda!)
Dal trampolino cesto d’insalata cisalpina vedo il fondo
Non è l’altezza a dominarmi ma certo l’ulcera non tace …
Vedo anche la lepre pratolina mi strizza l’occhio al volo
: sa che il rotolarsi in quest’ora cherubinica porta bene e così sia!
Ma voi permettetemi di sbandierare questa calma piatta afrodisiaca
: meglio una piroetta con aggancio a sessantanove: a mezz’aria
Compressa e afrorosa: qui lo stelo teso e lì la rosa deliziosa
: detto in lingua e per la lingua slinguettandomi
Slinguettandomi
Slinguettandomi …
(si questo è per quel mio amico assatanato …)
Ma poi prima che dopo finisce il bello e comincia il tamburello
Tu indichi questo ed io sempre solo quello!
Oh avvinazzati fratelli degli slalom edipici a voi chiedo venia
: sia mai detto che nell’accelerazione massima io
Schizzi via per la tangenziale: non mi è dato!
Ci rimetterò l’osso sacro ma mai la santità …
Perciò state buoni se potete ed attendete un secondo solo
Un secondo solo
Un secondo solo
(questo è per convincervi non si sa mai …)
E per il quiete vivere permettetemi a fine corsa
Di capitombolare in forma ellittica ma regolare
Se no che ci sto a fare?
Che ci sto a fare?
Che ci sto a fare?
.....
"(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
nelle calme sere di settembre in cui sentivo
sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
come fossero lire, tiravo gli elastici
delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
Arthur RIMBAUD