dalla raccolta "Il cielo" (Einaudi)
Condivido con Voi la lettura di alcune poesie di Patrizia Cavalli, che immagino conosciate.
Questa autrice, nata a Todi nel 1947, è fra quelle che più amo. Ha una mente lucida, tagliente, a tratti ironica e mai banale. Gioca con i suoni e con i doppi sensi con un ingegno che mi appassiona. La sua prima raccolta, pubblicata credo negli anni sessanta, ha già un titolo affilato: "Le mie poesie non cambieranno il mondo" ed è stata tradotta in altre lingue.
Mi vergogno a dire che l'ho "scoperta" solo da alcuni mesi, a mio discolpa è stato però un colpo di fulmine!
Eccone un saggio
"Se ora tu bussassi alla mia porta"
Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti togliessi gli occhiali
e io togliessi i miei che sono uguali
e poi tu entrassi dentro la mia bocca
senza temere baci disuguali
e mi dicessi: "Amore mio,
ma che è successo?", sarebbe un pezzo
di teatro di successo.
In questa, tutta una sapienza stilistica che rende la rima ripetuta un modo di "mettere in scena" il problema dell'incomunicabilità con un brio, appunto, teatrale, che non disturba e paradossalmente sdrammatizza quel "senza temere baci disuguali" che è invece il nucleo doloroso dell'ispirazione.
Un'altra
"A voce dolce tu mi metti a letto"
A voce dolce tu mi metti a letto,
tu vuoi che io dorma. Per avviarmi i sogni
mi elenchi le infinite meraviglie
di come tu saresti se tu fossi.
Grande. Siamo nello spazio onirico, del desiderio dell'amore così come lo vorremmo e quindi, nella concretezza, portatore inevitabile di delsuione. Ma tutto con leggerezza, volo di farfalla. Questa lettura sembra confermata da
"Mi si incaglia il respiro nel tuo viso"
Mi si incaglia il respiro nel tuo viso
asma del mio dormiveglia.
Che io respiri finalmente sveglia!
dove appunto c'è ancora il desiderio di vivere "realmente" il contatto con l'altro.
Chiudo con la appassionatissima
"Ti odio perché non ti amo più"
Ti odio perché non ti amo più,
perché non posso perdonarti
di non riuscire più ad amarti.
(lapidaria verità che sottende tanti discorsi possibili)
e
"Tutti i miei sensi raccolti in uno"
Tutti i miei sensi raccolti in uno
che era tutti e non era nessuno.
Un impasto densissimo amoroso
che riassorbiva il mondo nel riposo.
Si mostrava nella forma di un sorriso
che era di tutto il corpo non più diviso,
luce e riflesso della luce d'ogni corpo,
mi visitava tenerezza di nascosto.
che è un gioiello compatto di densissima riflessione sul sè.
Anche lei, come molte/i negli ultimi cinquant'anni, ha saputo modellare la struttura poetica tradizionale in un senso di modernissima originalità, geniale secondo me.
[Modificato da Clodiaf0904 13/05/2010 21:47]
http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com
"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli