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La spiritualità dei gatti

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2011 23:38
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28/09/2010 10:04
 
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Per il resto, dal primo secolo d.C. in avanti si assiste ad una graduale ma lentissima espansione in tutta Europa di questo animale soprattutto per la sua utilita'.

Con l'evento del primo cristianesimo sino all'VIII secolo nasce una mania di ordine specialmente religiosa che divide gli animali in benefici e malefici; un nuovo tipo di spiritualita' che tende a separare categoricamente il mondo animale in buono o cattivo: buoni sono la colomba, il cavallo, il cane, l'asino; il loro contrario, simbolo del male, sono il serpente, il topo, il gatto.
Nelle prime chiese romaniche e poi in quelle gotiche vengono rappresentati gli animali celesti e tra questi non vi e' il gatto poiche' ha un comportamento cosi' poco comunicativo e tanto indipendente, nel buio della notte i suoi occhi divengono due faville uscite dalle fiamme dell'inferno, e quel suo apparire e scomparire avvolto nel mistero silenziosamente lo avevano relegato al rango di una manifestazione del maligno se non la sua stessa incarnazione.
Dall'VIII secolo sino al 1300 e' stato l'animale piu' chiacchierato e perseguitato; veniva annegato, bruciato, inchiodato vivo sui portali dei castelli e delle case, la sua utilita' messa in discussione e negata perche' rappresentava il demonio.

La notte di San Giovanni venivano arsi vivi nelle pubbliche piazze di ogni citta', centinaia di gatti chiusi in ceste di paglia. Tutto cio' accadeva in tutta l'Europa che si riconosceva nel cristianesimo. La chiesa a quei tempi, in assenza di veri messaggi religiosi ripiegava su simboli dogmatici, per dare delle risposte.
San Francesco, uno dei piu' grandi Santi che annovera la chiesa, agi' in contrapposizione rivalutando il creato e gli animali viventi senza distinzione, ma rimase un caso isolato.

L'accanimento religioso per ogni forma di trasgressione su simboli gia' codificati inaspri' ancor piu' la persecuzione sui gatti e su coloro che li avvicinavano; chi pago' a caro prezzo fu la donna che per la sua sensibilita' femminile era la piu' ben disposta verso questo piccolo felino che le faceva compagnia davanti al focolare domestico.
Era facilissimo essere bollate come streghe e come tali prima torturate, poi bruciate vive ed una vera strega era soprattutto sempre associata ad un gatto dal mantello nero.
La persecuzione dei due si protrae per secoli e qui inutile ricercare nelle pietre o negli affreschi murali l'immagine del gatto ad eccezione di disegni di cronaca raffiguranti donna e gatto sotto tortura o al rogo.
Assommare tutte le esecuzioni di streghe e gatti in Europa e' davvero impressionante, una vera strage.
Ma la quasi completa scomparsa dal territorio del gatto causo' una incredibile proliferazione di ratti, soprattutto nelle grandi citta', snaturando un equilibrio ecologico e causando epidemie di peste con le loro pulci di cui i ratti erano portatori, favorite anche dalle scarse regole igieniche di quei tempi.
La peste era il castigo divino che l'uomo si meritava per il suo cattivo comportamento; tutte giustificazioni addotte da menti fragili ed irrazionali, tipico dei periodi storici in cui l'uomo raggiunge il fanatismo religioso associato all'ignoranza e all'intransigenza, senza piu' freno.
Nelle cattedrali gotiche, in contrapposizione alle raffigurazioni di animali in pietra che hanno un che di barbaro per la nostra sensibilita', emergono le alte guglie che ci suggeriscono per fortuna l'avvicinarsi e il prorompere di una vera e nuova spiritualita'.

Che destino quello del gatto, che fra tutti gli animali domestici piu' ha subito alterne vicende nel corso della sua esistenza!

Adorato nell'Antico Egitto, quasi ignorato nel periodo greco e romano, riprende ancora il ruolo di divinita', questa volta malefica e negativa, nel medioevo; associato nella quotidiana esistenza con l'uomo, influi' non poco, come artefice inconsapevole, nella realta' religiosa e culturale dell'uomo.
Resta comunque il fatto che l'uomo, nel tempo, gli ha sempre riservato o attribuito qualita', meriti o demeriti che vanno al di la' di un normale animale domestico, forse proprio per quella indecifrabilita' insita nel suo essere e nella sua personalita'.




"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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