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La spiritualità dei gatti

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2011 23:38
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28/09/2010 23:53
 
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L’antico folklore ebraico racconta la creazione di questa razza collegandola ad un fatto capitato sull’arca di Noè (a quanto pare prima del diluvio non esistevano gatti). Durante il diluvio l’arca venne invasa dai topi e Noè pregò Dio per una soluzione. Dio gli rispose dicendogli di rivolgere la sua attenzione ai leoni che erano sull’arca, battendo sul loro naso. Noè lo fece e dai loro starnuti uscì la prima coppia di gatti.

Un’altra versione della creazione dei gatti viene dalla tradizione cristiana, all'interno della quale il gatto è già considerato un essere legato a Satana. A quanto pare il diavolo, in un suo tentativo di creazione, provò a fare un uomo. Fallì e dai suoi fallimenti ne uscì il gatto: lo fece senza peli e il “poverino” dovette aspettare l’incontro con San Pietro, il quale vedendolo tremante per il freddo, ne ebbe pietà e gli donò una pelliccia.


Ma il gatto ha visto anche periodi bui, nella sua lunga esistenza. Nell'alto medioevo la chiesa cattolica del nord si difendeva dalle apparizioni della dea Freia che su una carrozza tirata da venti gatti infestava le notti e la dea Holda che cavalcava un gatto nero seguita da un corteo di vergini a cavallo di gatti maschi o travestite con le loro spoglie.
Fin dal primo Sabbah di cui si ha notizia del 1090 invece il gatto fa la sua comparsa da protagonista la strega officiante infatti era travestita da gatto nero e le donne che partecipavano al festino danzavano attorno a Satana con pelli di gatto o gatti appesi al corpo.
In uno scritto del 1180 si descrive l'attesa per la discesa di un mostruoso gatto nero personificazione del demonio da parte degli eretici.

Guillaume d'Auvergne, vescovo di Parigi nel 1231-1236 afferma senza ombra di dubbio che Satana si mostra ai suoi fedeli per l'adorazione sotto forma di gatto.
Il papa Gregorio IX nella bolla Vox in Roma del 13 giugno 1233 fa menzione al gatto nero che cadde dal cielo, indicando in questa visione Lucifero inoltre era risaputo che il giorno del giudizio si sarebbero visti i gatti arrampicarsi sui muri dell'inferno.
Nel 1388, un eretico piemontese fu arso vivo perché vide un gatto nero, ovvia personificazione satanica.
San Bernardino da Siena nel 1427 scrive che le streghe affermano di potersi trasformare in gatte tramite uno speciale unguento preparato la notte di S. Giovanni o la notte dell'Ascensione a base di erbe cotte segrete.
Nel 1579 viene bruciata la strega "Dewell di Windsor" il cui gatto Gille è stato testimone dei suoi patti col diavolo.
Nel 1586 anche la strega Anna Winzelkipfel, viene bruciata viva a Bergheim era colpevole di essersi introdotta, indossando pelli di gatto nero, nella camera di tale Jacques Potter per lanciargli il malocchio.
A Vesoul, nel 1620, la strega Jeanne Boille confessò di essere in contatto con un potente demone che le appariva sotto le spoglie di un mostruoso gatto nero; colpevole del medesimo crimine nel 1662 Isabel Gowdie, ad Auldearn, nella contea di Nairn, seguirà la medesima sorte di Jeanne sul rogo.
Il drammaturgo Regnard, a seguito di un viaggio nelle terre lapponi nel 1681, raccontò che in quella terra gli stregoni vantavano di poter operare sulle persone malvagie una trasformazione: quella in gatti neri, perchè tali animali erano affini al demonio.
Qualcosa di diabolico in questo felino era trovato anche dall'illuminista François Marie Arouet, (Voltaire) che nel suo dizionario filosofico (1764) trattando delle costellazioni celesti fa notare che non vi si vede mai la costellazione di un gatto ma sempre di altri animali, quasi i primi fossero perfino banditi dalla volta celeste.

Nel periodo buio dell'Inquisizione, dal 1200 al 1600, il gatto fu considerato l'incarnazione del demonio a causa della sua indole fuggevole e misteriosa e perseguitato insieme alle donne che venivano considerate streghe anche solo per praticare l'arte della medicina e dello studio.
Chi si accompagnava ad un gatto veniva bollato come portatore di maleficio e nella notte di San Giovanni nelle piazze venivano bruciati vivi centinaia di gatti rinchiusi in ceste insieme alle donne accusate di stregoneria.
Favoriti dalla quasi totale scomparsa dei gatti i topi presero a proliferare e ben presto, grazie anche alle condizioni igieniche precarie e alle pulci che si accompagnavano ai ratti, scoppiarono tremende epidemie. e io dico "megli'è!!" [SM=g8166]

ancora oggi i superstiziosi bollano i gatti neri come portatori di sventura. anche questo deriverebbe dal fatto che, attraversando la strada nel buio, i loro occhi splendenti fossero l'unica parte visibile ai cavalli che, impauriti, si imbizzarrivano facendo rigirare le carrozze.




[Modificato da Maredinotte 29/09/2010 00:05]

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
robertadaquino.wordpress.com



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