Le poesie di Francesco qui riproposte ci danno un'idea del suo modo di intraprendere percorsi su carta. Francesco si guarda intorno, osserva quello che succede con lo sguardo attento di un bambino per cui è sempre tutto nuovo, racconta di giorni sul lungomare, o semplicemente per strada e lo personalizza. Tutto diventa evento unico e fonte di riflessione che non si fa mai pesante ma che pur passando alla leggera, permea come l'acqua in una spugna e resta dentro.
"Per tutta la vita si rimane / come ai bordi della lingua l’acquolina / e la mamma che già viene / ci sfama e rassicura." come non sposare questa riflessione che ci vede perennemente insoddisfatti, desiderori di qualcosa che ci appare irraggiungibile, prima che arrivi una mamma, forse la stessa Vita, a farcene dono...
e ancora, come poi non ringraziare dei doni che ci giungono quasi inaspettati balbettando frasi come
"volevo dirti che ieri, poi, del resto,/ siamo stati bene veramente" e, nella dissoluzione di ciò che abbiamo avuto e poi svanisce come un sogno,
"ho visto piano sparirti alla finestra/ dicevo grazie /con la calma del bimbo sotto le coperte."
Francesco fa della pacatezza e della semplicità il fulcro della sua poesia, sempre e comunque originale, riflessiva, attenta.
[Modificato da Maredinotte 11/01/2011 09:37]