Ho provato a scavarmi
sezionarmi, ci ho messo del tempo
a cacciare topi e ragni
qualcuno m'aveva detto
che ci avrei trovato Dio
o almeno un guru,
un cane guida per quando
il cielo si fa oscuro
ma qui si sta tra il fango
e il filo spinato,
ho messo in fila i ricordi
come molotov da lanciare nella notte
qualcosa ho colpito, c'è stato un ferito
quel bambino con gli occhi neri
che si divertiva a torturare
le lucertole in giardino
non chiedermi come ho potuto
nascondere il tutto,
farmi bagaglio da gettare in soffitta,
lei no non ha protestato
sono cose tue di quando ti senti solo
ma anche lei non è rimasta
è diventata statua,
pezzo di ghiaccio
un'altra piccola croce
nel vuoto della mia voce.
"Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis
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