forse troppo prosa e poco poetica... se vi sembra il caso spostatela pure
Non sempre la luce splende d'oro
Si spacciava per amore universale perché conosceva il freddo del silenzio
nel cristallo di un fiocco di neve quando spegne un raggio
sul versante scosceso e sdrucciolevole del cuore.
Apriva le mani e le imponeva su ferite ancora vive
sapienti del trucco che sa cicatrizzare, poi
intingeva il pennello nell'inchiostro fresco di parole
per la sete degli occhi asciutti come un letto di un torrente in agosto
rovente di sassi: carboni accesi che invocano la pioggia
o acquasantiere di benedizioni.
Domandai: “Chi sei?”
ma non rispose se non con una smorfia simile a un sorriso
ed io capii che era l'inizio di una stagione senza semine,
di un grigio-cielo che sembrava cenere.
Non chiedetemi la fine della fiaba: ora si è seccato il calamaio
ed anche se tagliassero una vena
non uscirebbe sangue.
Solo gli occhi hanno talee per giorni nuovi
e rampicanti sempreverdi con intrecci di rugiada
a benedire le morti provvisorie
che lasciano un'impronta negli angoli del buio.
Rosanna
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)