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31/08/2011 11:29 | |
Come nei momenti in cui si sente forte
la vita avvitarsi al muro sgretolare
ciò che resta -una polvere
la brace dal cemento- ancora calda
la mia palpebra si schiude gonfia
Mi hai perforato gli iridi, parola
con la voce della golarotta
e ora sei silenzio, nero nella notte
della luna rossa, dietro al mare
dalla costa sorta
come Eva
ho visto un po' di nuovi arrivi e sono molto contenta. tra qualche giorno sarò di rientro pure io, ma nel frattempo vi lascio dei versi di saluto.
a prestissimo |
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31/08/2011 12:27 | |
una parola nuova agli albori della vita, e tante visioni che si preannunciano...
ti aspettiamo Robertina, a prestissimo
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03/09/2011 14:56 | |
Tesoro, questa tua brucia di passione :) Chi è questo fortunato che ti ha fatta sentire come Eva? ;-))
In qualità di vecchio arrivo ti aspetto
http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com
"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli |
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05/09/2011 17:48 | |
Sempre lo stesso, Fiore!
grazie del passaggio, a te e Mire.
sono tornata! |
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06/09/2011 23:04 | |
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07/09/2011 09:56 | |
Mi hai perforato gli iridi, parola
con la voce della golarotta
e ora sei silenzio, nero nella notte
della luna rossa, dietro al mare
dalla costa sorta
come Eva
Questa strofa è bellissima (!), mentre la prima non mi dice granché, io terrei solo questa, montaliana...
Ciao, bentornata!
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF) |
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09/09/2011 09:40 | |
ti ringrazio della nota a margine, Ros... la prima strofa costituisce una sorta di preambolo ed in quanto tale non credo di poterla eliminare.
Oddio, potrei anche farlo dal punto di vista puramente formale, poichè il senso non cambia, le due strofe sono indipendenti l'una dall'altra, ma dal punto del mio significato no, ed è anche la parte che più mi emoziona, poichè raccoglie la sensazione di un momento specifico.
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09/09/2011 11:36 | |
a me piace così com'è, senza alcuna amputazione né revisione.
Molto piaciuta!
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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09/09/2011 15:25 | |
Maredinotte, 09/09/2011 09.40:
la prima strofa costituisce una sorta di preambolo ed in quanto tale non credo di poterla eliminare.
Oddio, potrei anche farlo dal punto di vista puramente formale, poichè il senso non cambia, le due strofe sono indipendenti l'una dall'altra, ma dal punto del mio significato no, ed è anche la parte che più mi emoziona, poichè raccoglie la sensazione di un momento specifico.
L'ho riletta di nuovo e in effetti come inizio mi piace e anche qui grassetto quello che mi emoziona:
Come nei momenti in cui si sente forte
la vita avvitarsi al muro sgretolare
ciò che resta -una polvere
la brace dal cemento- ancora calda
la mia palpebra si schiude gonfia
sono giusto quelle due righe e mezza che, per il mio sentire, non mantengono il livello precedente e successivo; in proporzione dovrei ingigantire almeno il primo di questi due bellissimi versi e di tutta la strofa (bellissima anche la chiusa):
Mi hai perforato gli iridi, parola
con la voce della golarotta
allora non è che non mi piaccia la prima strofa, ma quella spezzatura mi ha interrotto l'incanto (tra l'altro "ancora calda" fuori dall'inciso a chi si riferirebbe?, a palpebra? Immagino che invece si riferisca a brace secondo il tuo intento, se è così dovrebbe fare p'arte dell'inciso. Quel "vita\avvitarsi" li allontanerei andando a capo.
Se decidi di lasciarla così va benone uguale, però prenderei in considerazione altre alternative, una delle quali potrebbe essere:
Come nei momenti in cui si sente forte la vita
avvitarsi al muro, sgretolare ciò che resta
- una polvere, la brace ancora calda dal cemento -
la mia palpebra si schiude gonfia
(però quel "gonfia" lo sostituirei, non so con cosa).
Ecco tutto, ma sottolineo che è solo il mio punto di osservazione da lettrice ma mentre io ne considero gli effetti finali, tu ne conosci le intime ragioni .
E' che quando una poesia mi piace la faccio mia e poi cerco il pelo nell'uovo (anche se non so togliere le mie travi )
Rosanna
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF) |
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15/09/2011 13:13 | |
Versolibero, 09/09/2011 15.25:
allora non è che non mi piaccia la prima strofa, ma quella spezzatura mi ha interrotto l'incanto (tra l'altro "ancora calda" fuori dall'inciso a chi si riferirebbe?, a palpebra? Immagino che invece si riferisca a brace secondo il tuo intento, se è così dovrebbe fare p'arte dell'inciso. Quel "vita\avvitarsi" li allontanerei andando a capo.
Se decidi di lasciarla così va benone uguale, però prenderei in considerazione altre alternative, una delle quali potrebbe essere:
Come nei momenti in cui si sente forte la vita
avvitarsi al muro, sgretolare ciò che resta
- una polvere, la brace ancora calda dal cemento -
la mia palpebra si schiude gonfia
(però quel "gonfia" lo sostituirei, non so con cosa).
Ecco tutto, ma sottolineo che è solo il mio punto di osservazione da lettrice ma mentre io ne considero gli effetti finali, tu ne conosci le intime ragioni .
E' che quando una poesia mi piace la faccio mia e poi cerco il pelo nell'uovo (anche se non so togliere le mie travi )
Rosanna
cara rosanna, so che il tuo essere "pignola" in alcuni casi deriva da un interesse per quei versi e ne sono contenta.
mi dai modo di spiegare che quell' "ancora calda" si riferisce indubbiamente alla palpebra del verso successivo e non poteva essere diversamente, poichè l'inciso -essendo tale- inizia e finisce al suo interno.
se tu fossi quel muro perforato dalla vite/a, come ti sentiresti se non bollente, come sarebbe la polvere della foratura se non una brace dolorosa per quanto magnifica? e non piangeresti, forse, ritrovandoti infine le palpebre gonfie?
ciò è quello che volevo raccontare.
pensando ad un sinonimo per "gonfia", non ne trovo uno che anche a livello di suono non turbi l'armonia: tumido, colmo, pregno... non mi piace niente!
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15/09/2011 16:18 | |
Infatti non sempre sono pignola, qualche volta sono tonta
però ammetti che il passaggio è un po' contorto anche leggendolo senza l'inciso:
Come nei momenti in cui si sente forte
la vita avvitarsi al muro sgretolare
ciò che resta ancora calda
la mia palpebra si schiude gonfia
però è vero che le poesie belle mi stanno a cuore, sai cos'è che mi ha ingannato? Quella polvere, che, sapendo che non scrivi esplicito, credevo fosse la cenere, pertanto ad essa avevo associato l'aggettivo. Ora, credo che le virgole aiuterebbero in questo caso a eliminare equivoci:
Come nei momenti in cui si sente forte
la vita avvitarsi al muro, sgretolare
ciò che resta, ancora calda
la mia palpebra si schiude gonfia
resta il fatto che "ancora calda la mia palpebra si schiude gonfia" pecca di poca linearità, e i due aggettivi 'ingolfano', per così dire. E' vero, mi sentirei così, tuttavia snellirei quel passaggio, che già l'inciso di per sé tende a bloccare.
A volte la soluzione non viene subito ma a distanza, o dopo diverse letture, magari potrai rileggerla più in là.
Ciao e scusa per la pazienza
Baci.
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF) |
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