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è un ventre acquatico

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2011 10:42
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Post: 798
29/09/2011 21:33
 
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è un ventre acquatico
quello che cresce sotto la gonna
una vita propria, lingua di scoglio
vocali aperte sotto la pelle
a dismisura

nessuno ne sa nulla
questo spostare la vita su piani
diversi dai riflessi sul muro


[Modificato da Ecat Mel 29/09/2011 21:33]
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Post: 686
30/09/2011 21:47
 
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"Di che parla la tua delicata poesia, Mirella?" ha chiesto la mia ragione, mentre leggevo. Non è effettivamente facile da decifrare, ci sono immagini non comuni (questo è un pregio). Parla della condizione femminile, di una delle molteplici che ci attraversa nella vita: lo dice quel"ventre acquatico" sotto la gonna. Allora, ecco che soccorre l'istinto, nella comprensione del testo. E mi pare che si dica come sia scivoloso l'essere femminile, e arduo (questo spostare la vita su piani/diversi dai riflessi sul muro). E' una poesia dolce, ripiegata su se stessa.
Per la forma, io ripenserei i deittici "questo" e "quello", l'uso delle preposizioni "su" in versi vicini.
Un abbraccio,

Fiorella



http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com

"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli
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Post: 798
04/10/2011 09:20
 
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Grazie Fiorella, io credo non serva, se non proprio necessario, dare spiegazioni su un testo, ognuno può leggervi quello che desidera e non solo non ne cambia minimamente il senso, ma lo accresce di altri significati.

Quanto alla forma... ogni cosa lì è voluta ed assume un suo preciso significato [SM=g8320]
[SM=g8362]
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Post: 1.652
13/10/2011 10:42
 
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mi fa pensare al ventre materno ed anche la forma che gli hai donato me lo richiama, a ragione o torto.
Molto bella la prima strofa, evoca in me, l'evoluzione del corpo durante lo stato cosiddetto "interessante" (è un ventre acquatico/quello che cresce sotto la gonna/una vita propria ).
Quella "lingua di scoglio", mi fa pensare al mitile e non so perché, che nasce e resta "attaccato" allo scoglio, proprio come un figlio fa con la madre.

"vocali aperte sotto la pelle
a dismisura"

qui ci vedo e sento vagiti...

La seconda strofa è meno incisiva della prima, a mio parere, a causa dell'ultimo verso, più difficilmente penetrabile.

Altamente espressivo quel:

"nessuno ne sa nulla
questo spostare la vita su piani"



Un abbraccio [SM=g9495]



"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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