Nihil.
00venerdì 11 novembre 2011 13:38
“Scusa, ho cestinato cieli e fotomodelle
messo a dormire i cani, non sai
che vuoto nell'affrescare la stanza
con libri strappati, perché rimanga
solo la copertina, un nome un titolo
per spiegarmi dove sto di posto
nella tua storia
ci vorrebbe gomma piuma, per attutire
i nostri tonfi sul letto, il cigolare sordo
della rete sotto i corpi,
ti ho legato con parole-rasoio
per tagliare questa patina
di cognomi e cellulari
che ci targano, quasi di volto
fossimo tutti uguali, sovrapponibili
come sfondi di un computer
che nessuno usa, ma lascia
in stand by
sperando che prima o poi
arrivi la mano giusta, quel reset
che ti cancella la rabbia
e sia input, d'un'altra Storia”
Francesca Coppola
00sabato 12 novembre 2011 11:44
ecco, di tutte le precedenti, questa è di sicuro quella che preferisco, perché riesce a dire quello che vuoi, ma senza inceppare più di tanto.
Probabilmente limerei un altro po' solo per renderla più incisiva.
Salvo D.
00sabato 12 novembre 2011 14:33
Ho sempre apprezzato il tuo stile... e questa poesia non fa eccezione...