Antologia di Natale

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Pagine: [1], 2
Maredinotte
00lunedì 28 dicembre 2009 18:15
eccolo qui! [SM=g9550]




se non vedi clicca qui!
Ecat Mel
00martedì 29 dicembre 2009 19:03
Quando delle donne meravigliose si uniscono nasce sempre l'incanto della creazione...
[SM=g9495] [SM=g9495] [SM=g9495] [SM=g9495] [SM=g9495] [SM=g8068]
Diotima...
00mercoledì 13 gennaio 2010 13:09
Ma grazie a voi, per quello che fate, da ultimo in ordine temporale questa bellissima sorpresa! [SM=g8068]

Complimenti anche per l'elegante grafica e la scelta delle immagini di tutti gli e-book :)
lunasepolta
00mercoledì 13 gennaio 2010 14:43
Re:
Diotima..., 13/01/2010 13.09:



Complimenti anche per l'elegante grafica e la scelta delle immagini di tutti gli e-book





Un buon aggancio mi dai, Chiara, per spiegare due cosine riguardo la scelta di abbinare immagini a poesia, più che altro per L'Antologia.

Innanzi tutto la poesia contenuta nasce tutta dissociata da immagini che l'illustrino. E neppure quelle presentate sul book, ne contengono la funzione. Piuttosto ogni opera d’arte è dedicata al poeta in questione e ne fa individuare una sorta di profilo, per caratteristiche comuni con la sua stessa poetica. Questo criterio di accostamento consente di evitare, in un certo modo, il trafiletto critico o di presentazione di ogni autore.
In effetti ‘sti libriccini hanno un fascino particolare e una forma molto elegante. Manca loro, naturalmente la materia, il profumo e dei rispettivi sensi, s’ha da fare a meno. Da qui la scelta di sollecitare il senso della vista, cercando di rispettare l’intento primario: quello di non infierire sul testo con immagini che ne esplichino o ne amplifichino il significato.
Idem per i duetti dove si tenta con gli accostamenti, di penetrare la magia che unifica i linguaggi di più autori.


Questo in breve, tranne forse due, non più di due eccezioni ;)



Diotima...
00mercoledì 10 febbraio 2010 14:38
Dopo questa spiegazione, ancora più apprezzata! :)
Ottime idee!!
Francesca Coppola
00mercoledì 10 febbraio 2010 14:52
Diotima mi offre lo spunto di un'ulteriore analisi dell'e-book, e notando le connessoni artista- autore-poesia, rinasce quella curiosità di sapere come mai cara Leda mi paragoni ad Alfons Maria Mucha?
artista autodidatta dell'arte nouveau sicuramente originale... ma... non so, mi sono sempre sentita affine ad altro.
Sarebbe interessante scoprire cosa ci vedi tu...


*alcune recensioni lo definiscono come sensuale, moderno e utopico... ecco, concordi anche tu?
Diotima...
00mercoledì 10 febbraio 2010 16:44
Anche io vorrei sapere come mai mi hai associato quell'opera di Felix Mas, Leda :) (se non rientro nelle due eccezioni [SM=g8228] )
Artista che non conoscevo bene, e sono felice di scoprirlo. Quest'opera mi piace molto, e trovo che questa donna si adatti molto bene alla poesia.
Quindi l'accostamento mi sta bene:) e rivedo qualche parte di me in quest'opera.
Certo, per raccontarmi da me punterei su qualcosa di Caspar David Friedrich ("Viandante sul mare di nebbia" <3), gli impressionisti, Waterhouse, Chagall, Magritte, Dalì, Lautrec, Vettriano, Vladimir Kush...

E' decisamente interessante questo discorso!:)
Maredinotte
00mercoledì 10 febbraio 2010 17:13
e mo... sono 'azzi tua!! [SM=g8229]

scherzo, qualcosa l'hai già detta ma naturalmente sono tutti curiosi di sapere, eh eh!

avendo osservato le opere abbinate alle poesie e dunque agli autori, io ci ho trovato un collegamento più che con l'autore dell'opera, con l'opera stessa, con i suoi colori, con l'immagine rappresentata, con le sue linee. ma non capendone poi troppo di arte, ho solo delle sensazioni.
leda, ritraici! [SM=g8166]
lunasepolta
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:51
Francesca Coppola, 10/02/2010 14.52:

Diotima mi offre lo spunto di un'ulteriore analisi dell'e-book, e notando le connessoni artista- autore-poesia, rinasce quella curiosità di sapere come mai cara Leda mi paragoni ad Alfons Maria Mucha?
artista autodidatta dell'arte nouveau sicuramente originale... ma... non so, mi sono sempre sentita affine ad altro.
Sarebbe interessante scoprire cosa ci vedi tu...


*alcune recensioni lo definiscono come sensuale, moderno e utopico... ecco, concordi anche tu?



Francesca cara, devo dirti che sei stata l'unica autrice dell'Antologia alla quale abbiamo cambiato il testo all'ultimo momento, optando per quello che avevi appena pubblicato. Quello che definivi appartenente a un tipo di scrittura degli anni scorsi, al quale vorresti tornare. Ci è sembrato quasi un gesto augurale perché tu possa realizzare la tua volontà.

Del tuo dualismo poetico, già abbiamo parlato. L'immagine, pur scelta all'ultimo momento, vuole proprio riprodurre le due strade che percorre il tuo poetare, per come lo leggo io, qui sul forum.
Quello più inquieto, severo e misterioso, e quello più lineare e romantico dei duetti.

Purtroppo non ho conservato le versioni di prova dell'Antologia, altrimenti te le mostrerei. Per la prima poesia scelta c'era indecisione tra l'Urlo di Munch e 2 opere di Picasso: "madre delle chiavette e figlio" e l'altra che non lo ricordo, ma era di certo cubista. Il discorso tra l'Urlo e il cubismo era affine nella scomposizione, nel primo dello sfondo, nel secondo dell'immagine. Bene li vedevo accostati alla tua poesia. Mentre su madre e figlio, cambiava l'ottica che considerava le tue poetiche non distinte, ma concatenate, una conseguenza dell'altra.

Queste erano a grandi linee le mie associazioni. Però come dice Roberta, non mettendo la poetica in relazione all'autore, ma all'opera in questione. E il tutto pensato e realizzato in pochissimi giorni, quindi con la cura e l'attenzione che ci ha consentito il tempo a disposizione. Ma al di là della sorpresa di quest'anno, spero che ci sarà occasione, partendo da questa idea di fare qualcosa di più approfondito, in futuro, tutti insieme.



Mi spiace davvero di aver cancellato tutte le prove [SM=g8127]



lunasepolta
00mercoledì 10 febbraio 2010 21:13
Re:
Diotima..., 10/02/2010 16.44:

Anche io vorrei sapere come mai mi hai associato quell'opera di Felix Mas, Leda :) (se non rientro nelle due eccezioni [SM=g8228] )
Artista che non conoscevo bene, e sono felice di scoprirlo. Quest'opera mi piace molto, e trovo che questa donna si adatti molto bene alla poesia.
Quindi l'accostamento mi sta bene:) e rivedo qualche parte di me in quest'opera.
Certo, per raccontarmi da me punterei su qualcosa di Caspar David Friedrich ("Viandante sul mare di nebbia" <3), gli impressionisti, Waterhouse, Chagall, Magritte, Dalì, Lautrec, Vettriano, Vladimir Kush...

E' decisamente interessante questo discorso!:)



Sì Chiara, molto interessante, anche se ripeto: il tutto è stato realizzato in poco tempo e soprattutto dopo poco tempo che siamo insieme nel Forum.
Ma è stato un gran piacere fare questa galoppata con Roberta [SM=g9550]

Con più calma, più conoscenza tra noi e la collaborazione di tutti, soprattutto riguardo i gusti personali, riusciremmo di sicuro a fare qualcosa di più attento e completo. Intanto sono molto contenta che l'idea sia piaciuta e che ci si ritorni per conoscere i retroscena. Ripasserò a parlare della tua immagine, che ho scelto sia perché ben rappresenta la delicatezza della tua poesia, sia i colori e il movimento del testo scelto per l'Antologia. Dirò meglio ripercorrendo le mie sensazioni con immagine e testo alla mano.

Domani...
lunasepolta
00mercoledì 10 febbraio 2010 21:29
Re:
Maredinotte, 10/02/2010 17.13:

e mo... sono 'azzi tua!! [SM=g8229]

scherzo, qualcosa l'hai già detta ma naturalmente sono tutti curiosi di sapere, eh eh!

avendo osservato le opere abbinate alle poesie e dunque agli autori, io ci ho trovato un collegamento più che con l'autore dell'opera, con l'opera stessa, con i suoi colori, con l'immagine rappresentata, con le sue linee. ma non capendone poi troppo di arte, ho solo delle sensazioni.
leda, ritraici! [SM=g8166]




Ahahah Roby, tu sai che avevo fatto anche diversi abbinamenti con foto, locandine di film, che poi ho sostituito, per mantenere una linea più comune. Mah, di arte non so nemmeno io cosa ne capisco. Ho solo dei ricordi scolastici. Diciamo che sento di avere una buon senso estetico che mi porta sulle immagini di autore, piuttosto che sulle figurine sensuali o foto di impatto, troppo diretto. Solo questo.



Ah, ma se vogliamo sapere della copertina, chiediamo all'autrice [SM=g8149]
Maredinotte
00giovedì 11 febbraio 2010 09:33
Re: Re:
lunasepolta, 10/02/2010 21.13:



Sì Chiara, molto interessante, anche se ripeto: il tutto è stato realizzato in poco tempo e soprattutto dopo poco tempo che siamo insieme nel Forum.
Ma è stato un gran piacere fare questa galoppata con Roberta [SM=g9550]






il simbolismo di questa opera (perchè il libricino è così bello e curato che è l'unico termine che posso usare) è indice dell'amore che Leda ha messo nell'entrare dentro ognuno di noi e donarci ciò che ella vede nelle nostre anime e nella nostra poetica, nonostante ci conosciamo da così poco tempo e solo attraverso le nostre poesie. nonostante i tempi ridotti della produzione.
non è da tutti entrare con tanta sensibilità e pertinenza e delicatezza nell'interiorità altrui e non è da tutti scorgere la scintilla che la muove.
ad esempio, io non mi sarei mai rappresentata con una ballerina di Degas, manco so ballare! [SM=g8228] eppure capire dov'è il parallelo tra la mia poesia, me e quella ballerina, mi ha emozionato, perchè c'è contenuta una verità che solo chi riesce a conoscermi bene scorge e che lei ha raccolto dopo la lettura di qualche poesia.
tutto questo mi dà la conferma che anche qui, tra codici binari e pixel, può passare l'anima, e forse ancora più velocemente (eccerto... c'abbiamo l'adsl!!! [SM=g8124] ).


dopo questa dichiarazione d'ammmmore [SM=g9550] , vi devo svelare un segreto:
lei dice di aver galoppato insieme a me, in realtà io ero tranquillamente dedita alla mia biada, stravaccata al sole! [SM=g11405]


Francesca Coppola
00giovedì 11 febbraio 2010 10:41

@ Grazie Leda della spiegazione che era solo curiosità e null'altro; e' bello sapere come ti vedono gli altri, è un buon esercizio che mi porta ad analizzarmi ulteriormente. So chiaramente che i tempi di -produzione- sono stati assai brevi e che la conoscenza era ridotta ai minimi termini, ma è proprio in questi casi, nell'impatto fulmineo che si scoprono cose interessanti. [SM=g8217]


@ Robè... tu puort' sul a numminat' allor'! [SM=g9295]


Maredinotte
00giovedì 11 febbraio 2010 10:47
come tutti i grandi manager... io delego! [SM=g9295]
lunasepolta
00giovedì 11 febbraio 2010 11:40
Se ho capito bene il dialetto rispondo. Roberta ha fatto tutta la parte riguardante i testi ed ha avuto molto meno tempo di me per scegliere, introdurre, eccetera, eccetera. Inoltre ha passato al vaglio ogni minima parola di ogni copia campione per segnalarmi eventuali errori o altre imperfezioni.

E' lei che non si vuole prendere meriti [SM=g8229]
lunasepolta
00giovedì 11 febbraio 2010 18:16
Re:
Diotima..., 10/02/2010 16.44:

Anche io vorrei sapere come mai mi hai associato quell'opera di Felix Mas, Leda :) (se non rientro nelle due eccezioni [SM=g8228] )
Artista che non conoscevo bene, e sono felice di scoprirlo. Quest'opera mi piace molto, e trovo che questa donna si adatti molto bene alla poesia.
Quindi l'accostamento mi sta bene:) e rivedo qualche parte di me in quest'opera.
Certo, per raccontarmi da me punterei su qualcosa di Caspar David Friedrich ("Viandante sul mare di nebbia" <3), gli impressionisti, Waterhouse, Chagall, Magritte, Dalì, Lautrec, Vettriano, Vladimir Kush...

E' decisamente interessante questo discorso!:)




Parcheggio qui una cosuccia, perché anche adesso sono costretta a rimandare per la fretta. Intanto comincio la mia risposta così. Guarda se l'opera di F.Mas non si addice anche a questi versi.



(da "Notturno")


eco remota il presentimento del domani
nella vertigine di un'identità sbiadita
sono finalmente quello che sento
non parlo altra lingua che il desiderio


mi rivelo ora lussuosa dimora vuota
che attende la venuta del suo padrone
ho dentro di me stanze di umori e
profumi, cartocci di rose e leccornie





Mi sembra Chiara, che la vertigine sia una delle componenti della tua poetica, ma anche il contrasto tra la tua fragilità e la forza della determinazione che si sente a fior di pelle (che potrebbe corrispondere ai neri decisi sull'incarnato incerto, ma anche agli sprazzi di rosso che guadagnano il primo piano a piccole porzioni).

L'inclinazione del volto, la presa morbida, sono la tua umiltà e le tue incertezze che non ti costa nulla palesare. E quel galoppo in cui vi è tutta la passione, gli obbiettivi da raggiungere, che ancora hai timore di affrontare di petto.

Perchè è la notte
ad abitare lo spazio
che si divide inerte
fra cuore e viscere.

Ho una galleria di quadri
a carboncino
-dentro-
e un Urlo muto
è l'unica nota di colore.

Andrò per le strade,
fingendo che sia notte.


Ahahahahah, mi è proprio andata bene, perché ti confesso che le sto trovando adesso tutte le affinità. E mi sembra che ci sei proprio dentro tutta... e l'analisi potrebbe continuare sulla figura, sull'eleganza. Eppure quando l'ho scelta, non avevo pensato a tutti questi approfondimenti. Forse che la nostra sensibilità galoppa e vede immediatamente cose, che la ragione prende il tempo per mettere a fuoco.




Ancora una cosa:




oddio se è grande [SM=g8185] Ma rende lo stupore. Comunque sia, c'è il senso di vertigine che si coglie, i contrasti del segno (che mette in parallelo il nostro mistero con quello della natura e lo rendono ugualmente immenso) e la figura di spalle, che associo alla grandezza che sta dentro di noi. E che la poesia ricerca continuamente, parallelamente allo stile e alla semantica.






Un abbraccio stretto, piccola Chiara [SM=g11405]




Ecat Mel
00venerdì 12 febbraio 2010 16:47

sapete, leggendo mi è tornato in mente come la nostra intuizione coglie al volo più della ragione, ogni più piccolo particolare, mi succede spesso così di associare a chi non ha un volto, perché di lei o di lui ne leggo "solo " la poesia, proprio delle immagini e avevo trovato, quando ho visto quest'opera, come con la vostra sensibilità eravate riuscite a cogliere molto dell'autore, sfumature che solo delle persone colme di poesia potevano intuire.

[SM=g8068]
Diotima...
00lunedì 15 febbraio 2010 00:22
Mi ha veramente emozionato, Leda, vedere come hai saputo cogliere la mia anima attraverso le poche poesie che ho postato. Ciò mi impressiona.
Ma del resto, è merito della tua lettura, del tuo ascolto anzi, sempre attento e partecipe, e a monte c'è un'anima colma di poesia, come ha scritto Mirella, poesia nel senso ampio del termine, che include l'attenzione e la partecipazione verso l'altro, oserei dire l'empatia. Anche per questo dici della sensibilità (a cui forse si intreccia anche l'intuizione?), che sa cogliere certe cose prima della ragione, ed è un'affermazione che sento molto mia. Spesso, da sempre, penso che dovrei dare più peso al mio istinto, alla mia intuizione, al mio...sesto senso. La ragione -per quanto la onori- sa essere fuorviante, non di rado...

Mi piace tanto come hai associato la donna del dipinto al mio io poetico che hai visto trasparire, il quale coincide non poco, devo dirlo -e questo mi ha molto colpito- con il mio io reale.
E anche alla poesia abbinata ("Fingendo che sia notte") si associa benissimo.
Per quel suo abito nero, il suo sfumare nell'ombra, il suo sguardo distante, distante da quei cavalli in allegro galoppo e ancor più dalla gente. In questo senso, lei è proprio la donna dei miei versi, una donna che ha dentro la sua notte e la porta, a dividerla dal resto del mondo, nelle strade (rappresentate dai colorati cavalli). Coglie e incarna esattamente tutto ciò.
Una cosa, ciò nonostante, mi lascia un poco perplessa a dirla tutta e ancora non so bene decifrare cos'è, forse è il fatto che la donna di Mas ha qualcosa di irreale -sarà la sua altera eleganza- che la fa apparire distante da chi le si accosta con occhi di spettatore, mentre quella della poesia, nella mia mente, è squisitamente umana, nella sua distanza. Ma forse è normale che io la pensi così, avendola scritta io. [SM=g8127]
Sarà anche ricollegandomi a questo fatto che sinceramente mi sembra troppo fredda per rappresentare "Notturno". Posso vedere cmq un senso però in questo accostamento.

Noto ora con te, per la prima volta, la presenza del motivo della vertigine nel mio scrivere. Ed è molto bello, ai miei occhi, che tu l'abbia associata all'opera di Friedrich, che adoro dal primo momento che l'ho vista e l'ho studiata al liceo, a cui da subito mi sono sentita intimamente legata. E, al di là di questo, è un'osservazione molto pertinente, e, ai miei occhi -come dicevo- nuova.
Friedrich è definito per l'appunto "il pittore del sublime" (motivo, quello del sublime, che da sempre mi entusiasma), tutto quello che è troppo grande per essere contenuto dalla mente -o meglio dalla finitezza- dell'uomo, tutto ciò che gli suscita smarrimento e al contempo attrazione, come il mistero infinito della volta celeste, o la furia indomabile della natura. Sì, sublime e vertigine vanno di pari passo. Soprattutto in "Viandante sul mare di nebbia" la cosa è visibile(un'altra di Friedrich la rende ancora di più. La posto, sperando di non divagare:)

(questa invece è piccola e non rende bene...)
Concordo con ciò che noti sul Viandante e...potrei stare a discutere di quest'opera per ore! [SM=g8362]

Un abbraccio con affetto a te, e grazie davvero di cuore delle belle parole che hai speso, dell'attenzione che dedichi ad ognuno di noi, e delle emozioni e dell'opportunità di guardarmi dentro e di conoscermi più a fondo che mi hai dato, con questo scambio!! [SM=g8322] Sono sempre più felice e soddisfatta di essere qui!
_RA_
00lunedì 15 febbraio 2010 10:32
Re:
Maredinotte, 28/12/2009 18.15:


eccolo qui! [SM=g9550]




Roberta,
se è così come lo vedo e lo leggo io ....
Beh è un opera di "PURA FANTASIA IMMAGINATIVA"!!!

... ci metto tutto e il contrario anche!

Non leggo niente!!!

beh sarà la mia idiosincrasia per natali e pasque
e feste comandate ...

Boh,
epperò sto consumandomi dalla curiosità:
visto il dibattito che ne è scaturito!

c'è chi può e chi non può:
in questo caso io NON PUOSSO:
vederlo!!

Se qualcuno mi da un aiutino, ecco ...


CIao
egrazie in anticipo ...

RA (oscurato)


Maredinotte
00lunedì 15 febbraio 2010 10:43
tranquillo, non ha nulla a che fare col Natale! [SM=g9295]
ma perchè non ce l'hai detto subito che non lo vedevi?!
ti sei perso il nostro regalino!! [SM=g8161]

strano che tu non veda, comunque. ti scrivo qui il link della pagina. cliccaci sopra e dicci se riesci a visualizzarlo.

issuu.com/lunasepolta/docs/antologiadinatale
_RA_
00lunedì 15 febbraio 2010 14:24
ahhh!
Ma era quello che stava nel portale durante il periodo festivo!
Lo avevo visto (allora mi permetteva di farlo senza complicazioni) ed apprezzato moltissimo!

Per quanto riguarda le immagini associate:
beh ha ragione Leda:
"Piuttosto ogni opera d’arte è dedicata al poeta in questione e ne fa individuare una sorta di profilo, per caratteristiche comuni con la sua stessa poetica. Questo criterio di accostamento consente di evitare, in un certo modo, il trafiletto critico o di presentazione di ogni autore.(...)"

infatti, accanto alla mia poesia, che è d'umore umido metroplitano ...
la scelta distonica apparente: "La Battaglia di Angari" del sommo maestro Leonardo:
in parte (75 per cento) mi rappresenta sia come indole che come poematica, se s'inetrpreta IL RINASCIMENTO come pulsione generale dell'anima verso sempre nuove epifanie e soprattutto verso UN ALTRO MONDO POSSIBILE!
Quindi brave e brave e brave!!

Ciao
RA
lunasepolta
00mercoledì 17 febbraio 2010 10:25
Re:
_RA_, 15/02/2010 14.24:


infatti, accanto alla mia poesia, che è d'umore umido metroplitano ...
la scelta distonica apparente: "La Battaglia di Angari" del sommo maestro Leonardo:
in parte (75 per cento) mi rappresenta sia come indole che come poematica,
se s'inetrpreta IL RINASCIMENTO come pulsione generale dell'anima verso sempre nuove epifanie e soprattutto verso UN ALTRO MONDO POSSIBILE!


Ciao
RA





Diciamo che l'universalità dell'arte di Leonardo, sicuramente comprende anche l'umore umido metropolitano :)
Questa opera, in particolare, non certo per il tema, che rimane marginale, ma per l'impasto cromatico e compositivo, lo rappresenta.
La composizione si stringe a pugno e concentra la presenza di carne e ferro. C'è la smorfia del debole e del sottomesso, tra le vene gonfie delle teste dei cavalli.
Nei volti dei cavalieri, i ghigni di cattiveria che quasi esprimono l'anima della spitatezza su cui si fonda ormai il mondo del lavoro.
Poi le scene alla base, di chi fugge e si para le spalle e di chi ancora dimostra la pietà per chi ha bisogno.
E sarebbe lunghissimo il discorso se volessimo trovare altre bivalenze.
Ammetto che il mio interpretate un'opera del Rinascimento in questa ottica, paia anche un po' un"invenzione".
Oppure no, qualcuno si sarà già cimentato. Di sicuro sarà. Boh...

Noi facciamola passare per una semplice occasione in cui ampliare il nostro modo di leggere le opere d'arte,
capovolgendo l'intenzione primaria di comprendere una poetica attraverso un'opera.
Provando ad entrarci attraverso gli sfondi del 20dieci.

Troppo dinamismo?


lunasepolta
00mercoledì 17 febbraio 2010 10:50
Re:
Diotima..., 15/02/2010 0.22:


Una cosa, ciò nonostante, mi lascia un poco perplessa a dirla tutta e ancora non so bene decifrare cos'è, forse è il fatto che la donna di Mas ha qualcosa di irreale -sarà la sua altera eleganza- che la fa apparire distante da chi le si accosta con occhi di spettatore, mentre quella della poesia, nella mia mente, è squisitamente umana, nella sua distanza.



Invece credo che proprio su questo tu mi dia lo spunto per concludere l'analisi. L'irreale, sì. E' una nostra componente Chiara, che pregna il mondo del virtuale facendoci arrivare qualunque cosa che riguardi una persona che abbiamo in contatto, con una patinatura di mistero. Con i contorni pronti sia a sfrangiarsi, sia a delinearsi, comunque sempre a modificarsi. Forse in quel tratto surreale ci sono un po' anch'io e ancora il mio modo di avvicinarmi alla tua poesia, entrando nelle trasformazioni e nelle sue distanze.


Diotima..., 15/02/2010 0.22:

Un abbraccio con affetto a te, e grazie davvero di cuore delle belle parole che hai speso, dell'attenzione che dedichi ad ognuno di noi, e delle emozioni e dell'opportunità di guardarmi dentro e di conoscermi più a fondo che mi hai dato, con questo scambio!! [SM=g8322] Sono sempre più felice e soddisfatta di essere qui!



Sono io a dover ringraziare e spero che la mia attenzione abbia dato uno spunto per allargare la conoscenza di sé attraverso nuove strade. Dove gli strumenti sono le opere d'arte, che ci consentono di aggiungere "noi al noi", attraverso esse.


Maredinotte
00sabato 20 febbraio 2010 11:42
che bello questo discorso che si è ampliato! voglio ringraziarvi entrambe, ho letto con molta attenzione e, in effetti, credo proprio che si possa conoscere molto di noi attraverso l'osservazione, di noi stessi, ma anche delle cose che ci circondano, quadri compresi. non solo analizzando le opere in cu ici ritroviamo, ma è la stessa sensibilità con cui le osserviamo, le interpretazioni che ne diamo, a svelare parti di noi ancora sconosciute.

per non essere esageratamente egocentrica [SM=g8217] , non mi metterò ad osservare il quadro che Leda ha scelto per me, anche se, al di là dal soggetto, ci sono molti particolari con i quali si potrebbero trovare paralleli e affinità. voglio invece chiedere a Leda dell'immagine scelta per i controcanti di Indarno.

si tratta del particolare di un'anfora greca che rappresenta, presumibilmente, Arione. ecco, non so se Leda abbia scelto l'immagine anche in riferimento alla storia che racconta, ma io voglio brevemente ricordare il mito a cui si ispira.

la leggenda, narrata da Erodoto dice che Arione era un poeta e musico di Lesbo e aveva ottenuto dal suo padrone - il tiranno di Corinto - il permesso di percorrere la Magna Grecia e la Sicilia, per arricchirsi con il suo canto. Quando volle tornare in patria, i marinai della nave su cui era imbarcato ordirono un complotto per ucciderlo e derubarlo dei suoi guadagni. Tuttavia gli apparve in sogno Apollo che lo avvertì del pericolo e gli promise il suo aiuto. Quando i marinai lo aggredirono, Arione chiese - e ottenne - che gli si accordasse di cantare un'ultima volta. Al suono della sua voce, un branco di delfini accorse verso la nave. Arione, fidando nell'aiuto promesso, si tuffò e fu raccolto da un delfino, che lo condusse illeso a riva. Giunto in salvo, Arione dedicò un ex-voto ad Apollo e tornò alla nativa Corinto, dove raccontò la sua avventura al suo padrone. Quando la nave raggiunse la città, il Tiranno chiese ai marinai cosa ne fosse stato di Arione, e quelli lo dissero perito durante il viaggio. A quel punto Arione si mostrò e i colpevoli furono messi a morte. In ricordo di quell'evento, Apollo trasformò la lira di Arione e il delfino in costellazioni.

Diotima...
00lunedì 22 febbraio 2010 00:24
E' molto interessante quanto dici sull'irreale, Leda, e mi fa riflettere...Vi ho visto il mistero che ho sempre considerato una componente importante nel nostro rapportarci ad una persona, ed il fatto che non si finisce mai di conoscersi, di scoprirsi...
Mi hai dato uno spunto grandissimo per guardare dentro di me che è una cosa che da sempre amo fare (senza volerla trasformare in un guardarsi l'ombelico, ovviamente) e di questo ti sono immensamente grata...a chi dice che Internet è inutile, vorrei poter far sapere quanti incontri, discorsi e scoperte interessanti si possono fare!! [SM=g8119] E no, sono io che ti ringrazio.

Concordo completamente con quanto dici sul conoscersi, Roberta!

Dimenticavo, aggiungo una cosa sul Viandante: il suo essere di spalle mi ricorda la mia ritrosia a svelarmi sempre del tutto...

Ma possono svilupparsi discorsi interessanti anche da quello scelto per te Roby! [SM=g8119] ;)

OT: Permettetemi di dire...Ho notato ora la frase in firma, Roby...complimenti per la scelta!! [SM=g8204] Mica per niente l'intelligenza è merce rara...
Maredinotte
00lunedì 22 febbraio 2010 15:48
Re:
Diotima..., 22/02/2010 0.24:



Ma possono svilupparsi discorsi interessanti anche da quello scelto per te Roby! [SM=g8119] ;)

OT: Permettetemi di dire...Ho notato ora la frase in firma, Roby...complimenti per la scelta!! [SM=g8204] Mica per niente l'intelligenza è merce rara...




sìsìsì, ne sono convinta, ma per la tua stessa ritrosia, preferisco che eventualmente li svelino gli altri! [SM=g9295]

la frase poi l'ho letta e mi è piaciuta, non credo mi rappresenti, ma è quello a cui tendo. [SM=g8119]

lunasepolta
00mercoledì 24 febbraio 2010 09:18
Re:
Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

che bello questo discorso che si è ampliato! voglio ringraziarvi entrambe, ho letto con molta attenzione e, in effetti, credo proprio che si possa conoscere molto di noi attraverso l'osservazione, di noi stessi, ma anche delle cose che ci circondano, quadri compresi. non solo analizzando le opere in cu ici ritroviamo, ma è la stessa sensibilità con cui le osserviamo, le interpretazioni che ne diamo, a svelare parti di noi ancora sconosciute.



Credo Roberta che noi siamo dappertutto. Siamo nella storia, nella medicina, nella scienza, nell'arte. Ma soprattutto nella psicologia e nella psicanalisi. I libri li abbiamo scritti noi, attraverso qualcuno che ha focalizzato e studiato il nostro modo d'essere. Noi siamo materia prima ovunque, a volte in modo lampante, a volte da estrapolare in maniera più labirintica. E il discorso si può estendere alla poesia. Ma forse avremo occasione. E tu sai già come la penso [SM=g8166]

Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

per non essere esageratamente egocentrica [SM=g8217] , non mi metterò ad osservare il quadro che Leda ha scelto per me, anche se, al di là dal soggetto, ci sono molti particolari con i quali si potrebbero trovare paralleli e affinità. voglio invece chiedere a Leda dell'immagine scelta per i controcanti di Indarno.



Intanto parto da una figura che mi è particolarmente piaciuta, a livello estetico.
La scelta è legata proprio alla creta, una materia prima malleabile, che ho voluto plasmare ancora attraverso il computer. La stessa malleabilità che si addice alla parola ancor più quando la si affida alla contaminazione. Tu stessa dici:
"Penso a come ho scritto io il controcanto
che più che un controcanto è quasi un continuo
Nei duetti, non ci penso mai
mi faccio avvolgere dall'atmosfera della poesia che ho letto
e scrivo, direttamente, solo lasciandomi ispirare
Così che la mia parola si modelli su quella dell'altro"


Ecco allora il legame che ho trovato tra la scelta dell'immagine e l'insieme dei nostri tre testi. Una modellatura, anche nella figura disegnata sull'anfora. Quella che più si stringe o si dilata, con la rielaborazione al computer.
(per la tua immagine, ti aspetto quando peccherai di egogentrismo)


Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

si tratta del particolare di un'anfora greca che rappresenta, presumibilmente, Arione. ecco, non so se Leda abbia scelto l'immagine anche in riferimento alla storia che racconta, ma io voglio brevemente ricordare il mito a cui si ispira.

la leggenda, narrata da Erodoto dice che Arione era un poeta e musico di Lesbo e aveva ottenuto dal suo padrone - il tiranno di Corinto - il permesso di percorrere la Magna Grecia e la Sicilia, per arricchirsi con il suo canto. Quando volle tornare in patria, i marinai della nave su cui era imbarcato ordirono un complotto per ucciderlo e derubarlo dei suoi guadagni. Tuttavia gli apparve in sogno Apollo che lo avvertì del pericolo e gli promise il suo aiuto. Quando i marinai lo aggredirono, Arione chiese - e ottenne - che gli si accordasse di cantare un'ultima volta. Al suono della sua voce, un branco di delfini accorse verso la nave. Arione, fidando nell'aiuto promesso, si tuffò e fu raccolto da un delfino, che lo condusse illeso a riva. Giunto in salvo, Arione dedicò un ex-voto ad Apollo e tornò alla nativa Corinto, dove raccontò la sua avventura al suo padrone. Quando la nave raggiunse la città, il Tiranno chiese ai marinai cosa ne fosse stato di Arione, e quelli lo dissero perito durante il viaggio. A quel punto Arione si mostrò e i colpevoli furono messi a morte. In ricordo di quell'evento, Apollo trasformò la lira di Arione e il delfino in costellazioni.





Sicuramente qui ci sono altri spunti, ma pare che sia il daffare che la spunti ovunque per me, stamattina. Ci torneremo. Mi piacerebbe vedere te o Chiara, addentrarvi in altre percezioni attraverso questo mito. Quello che mi piace, anche se sono certa che qualcuno trovi questa specie di studio inutile [SM=g8127], è che cerchiamo di addentrarci nel nuovo, scavalcando o forse lasciandoci alle spalle o forse ancora rivoltando le regole comuni, che portano alla lettura delle poetiche e dei testi. Occorrerebbe maggiore riscontro e credo che di cose nuove ne salterebbero davvero fuori.




Maredinotte
00venerdì 26 febbraio 2010 10:03
Re: Re:
lunasepolta, 24/02/2010 9.18:




Sicuramente qui ci sono altri spunti, ma pare che sia il daffare che la spunti ovunque per me, stamattina. Ci torneremo. Mi piacerebbe vedere te o Chiara, addentrarvi in altre percezioni attraverso questo mito. Quello che mi piace, anche se sono certa che qualcuno trovi questa specie di studio inutile [SM=g8127], è che cerchiamo di addentrarci nel nuovo, scavalcando o forse lasciandoci alle spalle o forse ancora rivoltando le regole comuni, che portano alla lettura delle poetiche e dei testi. Occorrerebbe maggiore riscontro e credo che di cose nuove ne salterebbero davvero fuori.








questa è la mia punizione per averti domandato? [SM=g8218]
ebbene, cosa dire.
il legame è sicuramente nella figura di Arione, che era un poeta. già questo crea un parallelo e, se vuoi, una dissonanza tra noi (che proviamo ad esserlo) e lui, riconosciuto poeta di corte.
potremmo dirli vettori paralleli ma di verso opposto. una coppia, insomma. [SM=g8228]
sì, perchè, almeno per quanto mi riguarda, ma credo di poter parlare anche a tuo nome e dello stesso Rosario, nella nostra poesia non c'è ambizione di successo, quantomeno pecuniario. al più, di una scoperta di nuovi orizzonti (così come Arione si diresse verso luoghi che non conosceva per portare la sua musica, ci dirigiamo noi verso luoghi inesplorati di poesia).
potremmo anche vedere i marinai boicottatori in chi rigidamente impone canoni e regole e non si propone, invece, di invertirle e sovvertirle alla ricerca del nuovo.

è bellissima l'immagine sull'anfora del poeta e la sua lira in groppa al delfino, trasmette una sensazione di libertà. la cosa particolare che ho notato è nei colori che sono anch'essi invertiti. nell'immagine proposta il delfino è rosso, mentre i colori del poeta sono sulle tinte del verde e dell'azzurro... particolare!

e mi piace anche il motivo della scelta, che mette in risalto la malleabilità e la duttilità del linguaggio. caratteristica necessaria perchè due o più persone possano scrivere insieme senza distonie evidenti, ma anche perchè questa duttilità linguistica e di pensiero consente viaggi "oltre".

io non credo che questo studio che stiamo facendo, per quanto sommario, sia inutile. anzi, lo trovo estremamente interessante proprio per i motivi che abbiamo già discusso e che tu hai meravigliosamente portato a galla.

grazie del tuo entusiasmo, perchè per me è contagioso e poi mi da modo di pensare! [SM=g8362]

lunasepolta
00venerdì 26 febbraio 2010 10:20
Vedi quante vertità che possono saltare fuori (che farei meglio a dire emergere)da una scelta apparentemente istintiva o imperniata su un solo elemento (nel mio caso la malleabilità del materiale). E vedi come è inutile prefiggersi un tema, quando il tema è dentro di noi e deve solo essere decifrato? Ma forse mi allargo... eh sì che mi allargo...

Maredinotte
00venerdì 26 febbraio 2010 10:39
sì sì sì! [SM=g8149]

più che prefiggersi un tema bisognerebbe prefiggersi di ricercarlo...
in ogni caso.

fika la ranocchia! cra cra [SM=g8336]
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