E'morto José Saramago

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Clodiaf0904
00sabato 19 giugno 2010 00:06
E' morto oggi, nella sua casa nelle Islas Canarias in cui si era ritirato da tempo con la moglie per protesta contro la censura portoghese, il grande poeta e romanziere José Saramago.
Figlio di una famiglia disagiata dal punto di vista economico, comunista militante e attivo polemista in ambito socio-politico ha pubblicato opere in cui fotografa e denuncia lo stato dell'organizzazione umana attuale, della democrazia e della nostra condizione interiore. Il suo capolavoro, così unanimemente considerato dalla critica, è "Cecità", storia di un'epidemia che causa appunto cecità negli uomini. Dopo questa pubblicazione fu insignito nel 1998 del Premio Nobel, unico fra gli scrittori portoghesi fino adesso. Famose le sue dichiarazioni sulla Chiesa cattolica, che gli valsero più volte l'ostilità del clero. Il suo stile resta inconfondibile: la capacità di creare periodi densissimi, che avvolgono il lettore, i suoi sottili ragionamenti, la portanza della riflessione sull'agire umano. Fino alla fine è stato molto attivo anche nel web con un suo blog, personalmente curato.

Qui sotto organizzo una piccola rassegna stampa e, se mi riesce di trovarle, posto anche qualche sua poesia.


www.repubblica.it/persone/2010/06/18/news/saramago_morto-...

www.corriere.it/cultura/10_giugno_18/morto-nobel-saramago_59816d64-7ad4-11df-aa33-00144f02aa...


www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201006articoli/56024gi...







Clodiaf0904
00sabato 19 giugno 2010 00:22
Eccole. Molto, molto belle.



Traccio un solco per terra, in riva al mare:
e la marea subito lo spiana.
Così è la poesia. La stessa sorte
tocca alla sabbia e tocca alla poesia
al via vai della marea, al vien-vieni della morte.



Spiaggia
Ti cinge, circolare, la poesia:
in circoli concentrici t'accerchia
il corpo coricato sulla sabbia.

Come un'altra ape in cerca d'altro miele,
trascurati gli aromi del giardino,
il corpo t'accarezza la poesia.


Vengano infine
Vengano infine le alte allegrie,
le ardenti aurore, le notti calme,
venga la pace agognata, le armonie,
e il riscatto del frutto, e il fiore delle anime.
Che vengano, amor mio, perché questi giorni
son di stanchezza mortale,
di rabbia e agonia
e nulla.



Stelle poche
Chiamarti rosa, aurora, acqua fluente,
cos'è se non parole raccattate
tra i rifiuti d'altre lingue, d'altre bocche?
I misteri non sono quello che sembrano,
o non riescono a dirli le parole:
nello spazio profondo, stelle poche.

(questa è stupenda!)




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:41.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com