Pardonnez-moi mon seigneur Lancelot
Sai Lancillotto, ho la febbre: scotto!
Dentro un purgatorio fuorifase,
In case, eburnee quasi d’avorio,
Ho impastato il cuore avariato
Con l’ultimo sapore del creato:
Due pupille d’intimo dragone,
Con lingue di pipistrelli e con stille
Di pessimo alito di cavallo pingue.
… Niente di onorato e molto di repellente,
Mestando ho combinato tutt’inzaccherando …
Mio messere scusa il tuo scudiere:
Egli abusa di cambusa non fa il suo mestiere,
E sfaccenda con fanti e santi: è quasi
Una tregenda che sa di metastasi!
Perdona mio duce, ora che spenta luce
Rischiara la mia aureola macilenta e profana …
Tu sai che un dì io osai alzarmi
In un volo che solo mille carmi
Ne potevano cantare: ah come le scintille alitavano …
Ma indi caddi e poi fu troppo tardi …
Oh fulgente Lancillotto, di botto,
Di repente, ridotto fui ad un penitente:
Mi duole la mente ed ora ho la peste:
Finite le feste e cotto a punto, un dio mi vuole:
Perennemente solo come biscotto unto di pirite!
www.youtube.com/watch?v=IJeymUTheFQ
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