Prove tecniche di trasmissione -

a Mirella

Vorranno gli occhi decadere alle sole scollature?
o cercheranno ponti e costellazioni,
luminari e gemme e schemi tribali
nei logaritmi esistenziali?



a Francesca

Definisce amore l'arco diurno
delle tue mani e tutte le cose
ma le parole, le tue parole...



a Ginevra

"Cantami, o diva" dell'infinito numero
la potenza che dall'impasto cosmico
forgia la parola!



a Roberta

Hai misurato il tempo dei gelsomini?
quest'aria-diaframma si apre come canto
e spinge fuori i dischi corrotti
Rimane un bacio e quella parola
appesa al bordo di una lacrima

discrepanze sulla via del ritorno
ma dagli alveari cola un nuovo miele
fatto di parole e parole e parole...
Un leopardo sogna d'essere farfalla
e si sveglia sopra un fiore



a Rosario

C'è un totem in ogni verso,
un obelisco che risucchia faraoni.

Il merovingio analizza i resti
di una lunga poesia
ed il drago non si sveglia.

al qantar

lui che contiene gli argini
della passione, apre piste
di generosità in ogni mentre

affaccia cavalli dalla storia
travolgente, accarezza armi
svolge preghiere e mente

sparisce dietro un ponte
dal panorama indescrivibile
non lega che due chimere

una struttura fatiscente
che graffia chi è inerme, senza
sostegni crolla, poi rinasce

ogni volta

Hai misurato il tempo dei gelsomini?
quest'aria-diaframma si apre come canto
e spinge fuori i dischi corrotti
Rimane un bacio e quella parola
appesa al bordo di una lacrima

/si lega al dito l'essenza e la notte
spalanca la voce. la puntina
raschia sull'indifferenza/

era il tempo di petali bianchi
di profumi misurati ad once
e gli anni strofinati sul collo
ricordavano scintille

la parola appesa al corrimano
scivola i polpastrelli, raccoglila
d'istinto e spingi sui fianchi
verso orizzonti di patine asciutte

Afferra l'orizzonte e avvolgilo attorno a te,
ti proteggerà dai ragni e dalle evoluzioni.
Resta nel tuo sogno regina delle stelle
e per ogni lacrima cura un fiore...



a Sara

Nuotiamoci dentro, amore mio,
dentro ogni spiga
nelle viscere del pane
Afferriamoci nelle vastità del buio
e nelle confusioni della carne
per non sparire nei cocci di un ricordo.

oltre quel tutto del plurimo singularis,
di tutte le facce rivolte attorno
del definitivo diamante, verso l'esterno,
ci sono relitti di parole
ed i franti occhi della vanità.

discendi
e semina di me
nella tua carne
la polvere della ginestra in fiore

coronami
di istinto e di passione
uncinami di edera
e profumami le mani
di quella voce
che mi dilania il ventre

ti ho aperto il mio regno
e l'anima_le sembianze
che nel caos
ripiegano i sogni tra le nuvole

ti ho aperto
l'inferno
che sotto i piedi
trattiene la passione
... la nota
non cerca il suonatore.

"Canta, mio amore"
e distruggi le parole
che in concava spirale
si aprono al silenzio.

Il paradiso
é un ramo appeso al vuoto

al_qantar, 06/12/2009 23.58:

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discrepanze sulla via del ritorno
ma dagli alveari cola un nuovo miele
fatto di parole e parole e parole...
Un leopardo sogna d'essere farfalla
e si sveglia sopra un fiore

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un po’ leopardo e un po’ farfalla
propago un volo senza più amori
- non mi hanno tradito la api
.................................. e la solitudine

al_qantar, 06/12/2009 23.43:

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a Mirella

Vorranno gli occhi decadere alle sole scollature?
o cercheranno ponti e costellazioni,
luminari e gemme e schemi tribali
nei logaritmi esistenziali?

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nei dedali l'infinito ha occhi
che spogliano costellazioni
fili d'erba e foglie macchiate
della nostra essenza
scollature che il fuoco sacro illumina...