Quei giorni

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Ecat Mel
00mercoledì 4 marzo 2015 17:46

quei giorni indocili
che appaiono naturali
nei film di Truffaut
hanno lo smarrimento negli occhi
la disorientata bellezza
che ci coglie soli
in quell'attimo sopraggiunto
di bagliore

Versolibero
00mercoledì 12 agosto 2015 19:58
Ciao Mirella,
bello rileggerti in versi dopo un bel po'

io purtroppo non conosco i film di cui parli perché non ne vedo quasi mai, però tu hai delineato un'atmosfera particolare, un senso di malinconico smarrimento, e sembra di esserci, fra i protagonisti e le comparse, avviluppati da una liquida inquietudine illuminata da riflessi.

Mi piace molto questa manciata di versi:

hanno lo smarrimento negli occhi
la disorientata bellezza
che ci coglie soli
in quell'attimo sopraggiunto
di bagliore



L'unica cosa è che cercherei il modo di elimonare uno dei due "che" (che appaiono naturali/che ci coglie soli), e poi eliminerei uno dei due aggettivi dimostrativi, lasciando sicuramente il primo che evoca lontananza, tra l'altro l'insieme di "quell'attimo sopraggiunto" mi pare cada un po' nel prosastico rispetto alla poeticità del resto dei versi


Ciao [SM=g8320]
Ecat Mel
00venerdì 21 agosto 2015 16:34
Ciao Rosanna, in effetti volevo catturare una sensazione che sempre mi danno i film di Truffaut e, in genere i francesi, quella "disorientata" bellezza, che a me incanta, perché la trovo poeticissima, ma che a molti non piace, forse per lo stesso motivo [SM=g8228]

Beh, hai ragione, in realtà è ancora un "appunto", una nota, ci lavorerò su. Grazie. [SM=g11405]
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