Sei tu

Ho pescato ieri una tua foto
dopo così tanti anni, dalla rete
che è un labirinto vasto per caparbi
esploratori subacquei.

Non fossero stati gli occhi
- il tempo ha cresciuto
la tristezza come una noce
si è divisa in spicchi
enormi sui lati
al punto da invaderti
coprire il viso
di un germoglio duro -
neppure lo avrei detto.

Sei tu
il bambino dei giochi
dei sogni chiusi prima di sognare
sei quello
che prometteva morte ai guerrieri,
alle donzelle amore.

Mi sono sorpresa
a guardarti da un vetro
senza dire una parola oltre
l'ultima che devo averti detto
e oggi non ricordo

mi sento sospesa
ancora in un abisso di stupore
nel vedere quanto per te la vita
è stata, come con me, silenziosa
quasi spudorata

un taglio sulla fronte china.