longitudini diverse

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Maredinotte
00giovedì 8 settembre 2011 19:23
Allungami la mano dal finestrino
che decolla. Allungami gli occhi
allunga le parole come abbracci

Allunga un cross che dirimpetto
ho da sferrare il colpo della lontananza

facciamoci quaderni in cui annodare spiagge
e dita di salsedine come caratteri fantasma
Siamo solo gigli che distano dal mare
pochi metri
e si nutrono di sale e sole – salite solitarie
________________________________verso il cielo
bianchi arazzi, segni d’una voce
il conto dei pianeti
il contendersi del vero



abbastanza indecisa, vediamo che ne pensate voi.
daltonsuperfux
00giovedì 8 settembre 2011 20:51
a me piace molto.
toglierei solo "segni d'una voce", non mi dice granchè, lo sostituirei non so dirti con cosa.
Maredinotte
00venerdì 9 settembre 2011 09:41
grazie dalton!
in effetti è proprio la parte finale che non me la conta giusta. penserò a quello che mi hai detto. :)
Francesca Coppola
00venerdì 9 settembre 2011 11:34

ha un incipit molto passionale, la lettura è piacevole, intensa, ma devo dire che la chiusa non mi suona bene con il tutto che la precede.

Un bacio [SM=g9495]

Versolibero
00venerdì 9 settembre 2011 12:10
A me questa poesia piace, ovviamente per ognuno ci può essere qualche parte che assorbe molto di più e qualcos'altro può sembrare superfluo, anche solo per il ritmo di lettura; a me è piaciuta molto la parte centrale, se non fosse per quel "sale e sole - salite"
ma credo sia difficile togliere ad esempio "sole" per ciò che simboleggia di buono insieme all'asprezza del sale;
nella prima parte non capisco il senso del "che decolla", comunque forse renderei ancora più incalzante la prima parte eliminando il primo dei due "allunga":

Allungami la mano dal finestrino
che decolla. Allungami gli occhi,le parole come abbracci

Allunga un cross che dirimpetto
ho da sferrare il colpo della lontananza




questa parte mi piace moltissimo:


ho da sferrare il colpo della lontananza

facciamoci quaderni in cui annodare spiagge
e dita di salsedine come caratteri fantasma
Siamo solo gigli che distano dal mare
pochi metri
e si nutrono di sale
e sole – salite solitarie
________________________________verso il cielo
bianchi arazzi, segni d’una voce
il conto dei pianeti
il contendersi del vero




Ho evidenziato in grassetto tutto quello che mi piace particolarmente; credo che stia seguendo un filone intimistico che si ricollega alla precedente, ma qui le metafore marine mi convincono molto di più rispetto alla sabbia che si attaccava alle gambe.
decisamente buona, per me, anche se con margini di miglioramento.



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