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Noi che nel '68 sognavamo

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    Versolibero
    Post: 793
    00 26/11/2014 00:31
    Noi che nel '68 sognavamo


    Fresche di sogni, ci piaceva credere
    che l'epoca degli uomini arroganti,
    rozzi e maneschi, vili con le donne,
    fosse un ricordo antico, nel futuro.

    Schiariva come l'alba all'orizzonte
    dentro di noi la consapevolezza
    che bisognava costruire il tempo
    con il cemento armato del rispetto:
    mattone su mattone la pazienza
    sempre alla base d'ogni architettura,
    e poi con la dolcezza e la fiducia
    riuscire a dare un senso alla speranza
    che regni sempre amore e comprensione.

    Ma sognavamo in grande: ancora ignare
    di uomini bastardi e predatori,
    di stalker pronti a incutere terrore,
    sfregiare, annichilire, deturpare
    scaraventando l'acido sul viso
    di donne per distruggerne il sorriso;
    ignare di questi esseri bestiali
    come chi ha ucciso Yara a tredici anni,

    come chi ha reso orfani due bimbi
    brutalizzando Andreea Cristina Zamfir
    - trovata morta, nuda, crocifissa... -
    approfittando di una condizione
    di certo svantaggiata e disperata
    per chi è costretta a fare “quella vita”.

    Femminicidio non è certo “una parola”
    “di moda” per far vendere i giornali:
    è un brivido di ghiaccio sulla schiena,
    è un colpo basso al sogno del futuro.


    Ma a tutto questo scempio non mi arrendo:

    ad ogni uomo chiedo solamente
    la dignità e l'orgoglio
    di chi è Uomo solo per Amore.



    R.




    Ok, testo dall'andamento prosastico, senza alcuna metafora, volutamente cronachistico, però è in omaggio a chi non c'è più
    nella Giornata contro la violenza sulle donne...


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 09/01/2015 09:01
    Ciao Rosanna,
    è un bell'omaggio, di cui c'è sempre bisogno, perchè non si deve dimenticare, non ci si deve arrendere. mai!
    è vero, il testo parte in maniera del tutto prosastica... nelle prime due strofe (ad una prima lettura in particolare) non si avverte un ritmo, ma poi comincia a fluire nel classico andamento endecasillabo per poi perdersi solo negli ultimi due versi.
    forse, se vuoi, potresti fare qualcosa per uniformarne il suono.
    il fatto poi che non ci siano metafore... la poesia di denuncia non deve per forza averne! anzi, quanto più chiara è, tanto meglio è!

    un abbraccio e un augurio di un anno sereno, per te e per tutti.


    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Versolibero
    Post: 793
    00 12/08/2015 00:48
    Maredinotte, 09/01/2015 09:01:

    Ciao Rosanna,
    è un bell'omaggio, di cui c'è sempre bisogno, perchè non si deve dimenticare, non ci si deve arrendere. mai!
    è vero, il testo parte in maniera del tutto prosastica... nelle prime due strofe (ad una prima lettura in particolare) non si avverte un ritmo, ma poi comincia a fluire nel classico andamento endecasillabo per poi perdersi solo negli ultimi due versi.
    forse, se vuoi, potresti fare qualcosa per uniformarne il suono.

    il fatto poi che non ci siano metafore... la poesia di denuncia non deve per forza averne! anzi, quanto più chiara è, tanto meglio è!

    un abbraccio e un augurio di un anno sereno, per te e per tutti


    Cara Roberta, scusami se non ho risposto allora e non ti ho ringraziato per gli auguri, beh, doppio abbraccio ora
    [SM=g8322] [SM=g8322]

    Riguardo al tuo commento, come si fa a non dire che sei troppo buona?
    Questa poeticamente è una ciofeca [SM=g8127] [SM=g8192]
    però ci ho provato,
    ho potato un pochettino,
    non è che migliori granché ma forse bisognerebbe far decantare gli eventi prima di scriverne...
    (il che è una parola!, perché quasi ogni giorno succedono tragedie simili...)



    Versione riveduta:


    Noi che nel '68 sognavamo


    Allora ingenuamente speravamo
    che con il tempo gli uomini arroganti,
    rozzi e maneschi, vili con le donne
    sembrassero un ricordo nel futuro.

    E volevamo costruire il tempo
    con il cemento armato del rispetto:

    mattone su mattone la pazienza,
    e poi con la dolcezza e la fiducia
    riuscire a dare un senso alla speranza
    di unire sempre amore e comprensione.

    Ma sognavamo in grande, ancora ignare
    di uomini bastardi e predatori
    di stalker pronti a incutere terrore
    sfregiare, annichilire, deturpare
    scaraventando l'acido sul viso
    di donne per distruggerne il sorriso;

    non sapevamo di esseri bestiali
    come chi ha ucciso Yara a tredici anni,
    come chi ha reso orfani due bimbi
    brutalizzando Andreea Cristina Zamfir
    approfittando di una condizione
    segnata, svantaggiata, disperata
    per chi è costretta a fare “quella vita”.


    Femminicidio non è certo “una parola”
    “di moda” per far vendere i giornali:
    è un brivido di ghiaccio sulla schiena,
    è un colpo basso al sogno del futuro.


    R.




    [Modificato da Versolibero 12/08/2015 00:49]


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)