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Antologia di Natale

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    _RA_
    Post: 323
    00 15/02/2010 14:24
    ahhh!
    Ma era quello che stava nel portale durante il periodo festivo!
    Lo avevo visto (allora mi permetteva di farlo senza complicazioni) ed apprezzato moltissimo!

    Per quanto riguarda le immagini associate:
    beh ha ragione Leda:
    "Piuttosto ogni opera d’arte è dedicata al poeta in questione e ne fa individuare una sorta di profilo, per caratteristiche comuni con la sua stessa poetica. Questo criterio di accostamento consente di evitare, in un certo modo, il trafiletto critico o di presentazione di ogni autore.(...)"

    infatti, accanto alla mia poesia, che è d'umore umido metroplitano ...
    la scelta distonica apparente: "La Battaglia di Angari" del sommo maestro Leonardo:
    in parte (75 per cento) mi rappresenta sia come indole che come poematica, se s'inetrpreta IL RINASCIMENTO come pulsione generale dell'anima verso sempre nuove epifanie e soprattutto verso UN ALTRO MONDO POSSIBILE!
    Quindi brave e brave e brave!!

    Ciao
    RA
    "(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
    nelle calme sere di settembre in cui sentivo
    sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
    in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
    come fossero lire, tiravo gli elastici
    delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
    Arthur RIMBAUD
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    lunasepolta
    Post: 547
    00 17/02/2010 10:25
    Re:
    _RA_, 15/02/2010 14.24:


    infatti, accanto alla mia poesia, che è d'umore umido metroplitano ...
    la scelta distonica apparente: "La Battaglia di Angari" del sommo maestro Leonardo:
    in parte (75 per cento) mi rappresenta sia come indole che come poematica,
    se s'inetrpreta IL RINASCIMENTO come pulsione generale dell'anima verso sempre nuove epifanie e soprattutto verso UN ALTRO MONDO POSSIBILE!


    Ciao
    RA





    Diciamo che l'universalità dell'arte di Leonardo, sicuramente comprende anche l'umore umido metropolitano :)
    Questa opera, in particolare, non certo per il tema, che rimane marginale, ma per l'impasto cromatico e compositivo, lo rappresenta.
    La composizione si stringe a pugno e concentra la presenza di carne e ferro. C'è la smorfia del debole e del sottomesso, tra le vene gonfie delle teste dei cavalli.
    Nei volti dei cavalieri, i ghigni di cattiveria che quasi esprimono l'anima della spitatezza su cui si fonda ormai il mondo del lavoro.
    Poi le scene alla base, di chi fugge e si para le spalle e di chi ancora dimostra la pietà per chi ha bisogno.
    E sarebbe lunghissimo il discorso se volessimo trovare altre bivalenze.
    Ammetto che il mio interpretate un'opera del Rinascimento in questa ottica, paia anche un po' un"invenzione".
    Oppure no, qualcuno si sarà già cimentato. Di sicuro sarà. Boh...

    Noi facciamola passare per una semplice occasione in cui ampliare il nostro modo di leggere le opere d'arte,
    capovolgendo l'intenzione primaria di comprendere una poetica attraverso un'opera.
    Provando ad entrarci attraverso gli sfondi del 20dieci.

    Troppo dinamismo?


    [Modificato da lunasepolta 17/02/2010 15:21]

    Leda






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    lunasepolta
    Post: 547
    00 17/02/2010 10:50
    Re:
    Diotima..., 15/02/2010 0.22:


    Una cosa, ciò nonostante, mi lascia un poco perplessa a dirla tutta e ancora non so bene decifrare cos'è, forse è il fatto che la donna di Mas ha qualcosa di irreale -sarà la sua altera eleganza- che la fa apparire distante da chi le si accosta con occhi di spettatore, mentre quella della poesia, nella mia mente, è squisitamente umana, nella sua distanza.



    Invece credo che proprio su questo tu mi dia lo spunto per concludere l'analisi. L'irreale, sì. E' una nostra componente Chiara, che pregna il mondo del virtuale facendoci arrivare qualunque cosa che riguardi una persona che abbiamo in contatto, con una patinatura di mistero. Con i contorni pronti sia a sfrangiarsi, sia a delinearsi, comunque sempre a modificarsi. Forse in quel tratto surreale ci sono un po' anch'io e ancora il mio modo di avvicinarmi alla tua poesia, entrando nelle trasformazioni e nelle sue distanze.


    Diotima..., 15/02/2010 0.22:

    Un abbraccio con affetto a te, e grazie davvero di cuore delle belle parole che hai speso, dell'attenzione che dedichi ad ognuno di noi, e delle emozioni e dell'opportunità di guardarmi dentro e di conoscermi più a fondo che mi hai dato, con questo scambio!! [SM=g8322] Sono sempre più felice e soddisfatta di essere qui!



    Sono io a dover ringraziare e spero che la mia attenzione abbia dato uno spunto per allargare la conoscenza di sé attraverso nuove strade. Dove gli strumenti sono le opere d'arte, che ci consentono di aggiungere "noi al noi", attraverso esse.


    [Modificato da lunasepolta 17/02/2010 15:22]

    Leda






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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 20/02/2010 11:42
    che bello questo discorso che si è ampliato! voglio ringraziarvi entrambe, ho letto con molta attenzione e, in effetti, credo proprio che si possa conoscere molto di noi attraverso l'osservazione, di noi stessi, ma anche delle cose che ci circondano, quadri compresi. non solo analizzando le opere in cu ici ritroviamo, ma è la stessa sensibilità con cui le osserviamo, le interpretazioni che ne diamo, a svelare parti di noi ancora sconosciute.

    per non essere esageratamente egocentrica [SM=g8217] , non mi metterò ad osservare il quadro che Leda ha scelto per me, anche se, al di là dal soggetto, ci sono molti particolari con i quali si potrebbero trovare paralleli e affinità. voglio invece chiedere a Leda dell'immagine scelta per i controcanti di Indarno.

    si tratta del particolare di un'anfora greca che rappresenta, presumibilmente, Arione. ecco, non so se Leda abbia scelto l'immagine anche in riferimento alla storia che racconta, ma io voglio brevemente ricordare il mito a cui si ispira.

    la leggenda, narrata da Erodoto dice che Arione era un poeta e musico di Lesbo e aveva ottenuto dal suo padrone - il tiranno di Corinto - il permesso di percorrere la Magna Grecia e la Sicilia, per arricchirsi con il suo canto. Quando volle tornare in patria, i marinai della nave su cui era imbarcato ordirono un complotto per ucciderlo e derubarlo dei suoi guadagni. Tuttavia gli apparve in sogno Apollo che lo avvertì del pericolo e gli promise il suo aiuto. Quando i marinai lo aggredirono, Arione chiese - e ottenne - che gli si accordasse di cantare un'ultima volta. Al suono della sua voce, un branco di delfini accorse verso la nave. Arione, fidando nell'aiuto promesso, si tuffò e fu raccolto da un delfino, che lo condusse illeso a riva. Giunto in salvo, Arione dedicò un ex-voto ad Apollo e tornò alla nativa Corinto, dove raccontò la sua avventura al suo padrone. Quando la nave raggiunse la città, il Tiranno chiese ai marinai cosa ne fosse stato di Arione, e quelli lo dissero perito durante il viaggio. A quel punto Arione si mostrò e i colpevoli furono messi a morte. In ricordo di quell'evento, Apollo trasformò la lira di Arione e il delfino in costellazioni.

    [Modificato da Maredinotte 20/02/2010 11:54]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Diotima...
    Post: 275
    00 22/02/2010 00:24
    E' molto interessante quanto dici sull'irreale, Leda, e mi fa riflettere...Vi ho visto il mistero che ho sempre considerato una componente importante nel nostro rapportarci ad una persona, ed il fatto che non si finisce mai di conoscersi, di scoprirsi...
    Mi hai dato uno spunto grandissimo per guardare dentro di me che è una cosa che da sempre amo fare (senza volerla trasformare in un guardarsi l'ombelico, ovviamente) e di questo ti sono immensamente grata...a chi dice che Internet è inutile, vorrei poter far sapere quanti incontri, discorsi e scoperte interessanti si possono fare!! [SM=g8119] E no, sono io che ti ringrazio.

    Concordo completamente con quanto dici sul conoscersi, Roberta!

    Dimenticavo, aggiungo una cosa sul Viandante: il suo essere di spalle mi ricorda la mia ritrosia a svelarmi sempre del tutto...

    Ma possono svilupparsi discorsi interessanti anche da quello scelto per te Roby! [SM=g8119] ;)

    OT: Permettetemi di dire...Ho notato ora la frase in firma, Roby...complimenti per la scelta!! [SM=g8204] Mica per niente l'intelligenza è merce rara...
    [Modificato da Diotima... 22/02/2010 00:26]


    "...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
    "Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson-
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 22/02/2010 15:48
    Re:
    Diotima..., 22/02/2010 0.24:



    Ma possono svilupparsi discorsi interessanti anche da quello scelto per te Roby! [SM=g8119] ;)

    OT: Permettetemi di dire...Ho notato ora la frase in firma, Roby...complimenti per la scelta!! [SM=g8204] Mica per niente l'intelligenza è merce rara...




    sìsìsì, ne sono convinta, ma per la tua stessa ritrosia, preferisco che eventualmente li svelino gli altri! [SM=g9295]

    la frase poi l'ho letta e mi è piaciuta, non credo mi rappresenti, ma è quello a cui tendo. [SM=g8119]


    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    lunasepolta
    Post: 547
    00 24/02/2010 09:18
    Re:
    Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

    che bello questo discorso che si è ampliato! voglio ringraziarvi entrambe, ho letto con molta attenzione e, in effetti, credo proprio che si possa conoscere molto di noi attraverso l'osservazione, di noi stessi, ma anche delle cose che ci circondano, quadri compresi. non solo analizzando le opere in cu ici ritroviamo, ma è la stessa sensibilità con cui le osserviamo, le interpretazioni che ne diamo, a svelare parti di noi ancora sconosciute.



    Credo Roberta che noi siamo dappertutto. Siamo nella storia, nella medicina, nella scienza, nell'arte. Ma soprattutto nella psicologia e nella psicanalisi. I libri li abbiamo scritti noi, attraverso qualcuno che ha focalizzato e studiato il nostro modo d'essere. Noi siamo materia prima ovunque, a volte in modo lampante, a volte da estrapolare in maniera più labirintica. E il discorso si può estendere alla poesia. Ma forse avremo occasione. E tu sai già come la penso [SM=g8166]

    Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

    per non essere esageratamente egocentrica [SM=g8217] , non mi metterò ad osservare il quadro che Leda ha scelto per me, anche se, al di là dal soggetto, ci sono molti particolari con i quali si potrebbero trovare paralleli e affinità. voglio invece chiedere a Leda dell'immagine scelta per i controcanti di Indarno.



    Intanto parto da una figura che mi è particolarmente piaciuta, a livello estetico.
    La scelta è legata proprio alla creta, una materia prima malleabile, che ho voluto plasmare ancora attraverso il computer. La stessa malleabilità che si addice alla parola ancor più quando la si affida alla contaminazione. Tu stessa dici:
    "Penso a come ho scritto io il controcanto
    che più che un controcanto è quasi un continuo
    Nei duetti, non ci penso mai
    mi faccio avvolgere dall'atmosfera della poesia che ho letto
    e scrivo, direttamente, solo lasciandomi ispirare
    Così che la mia parola si modelli su quella dell'altro"


    Ecco allora il legame che ho trovato tra la scelta dell'immagine e l'insieme dei nostri tre testi. Una modellatura, anche nella figura disegnata sull'anfora. Quella che più si stringe o si dilata, con la rielaborazione al computer.
    (per la tua immagine, ti aspetto quando peccherai di egogentrismo)


    Maredinotte, 20/02/2010 11.42:

    si tratta del particolare di un'anfora greca che rappresenta, presumibilmente, Arione. ecco, non so se Leda abbia scelto l'immagine anche in riferimento alla storia che racconta, ma io voglio brevemente ricordare il mito a cui si ispira.

    la leggenda, narrata da Erodoto dice che Arione era un poeta e musico di Lesbo e aveva ottenuto dal suo padrone - il tiranno di Corinto - il permesso di percorrere la Magna Grecia e la Sicilia, per arricchirsi con il suo canto. Quando volle tornare in patria, i marinai della nave su cui era imbarcato ordirono un complotto per ucciderlo e derubarlo dei suoi guadagni. Tuttavia gli apparve in sogno Apollo che lo avvertì del pericolo e gli promise il suo aiuto. Quando i marinai lo aggredirono, Arione chiese - e ottenne - che gli si accordasse di cantare un'ultima volta. Al suono della sua voce, un branco di delfini accorse verso la nave. Arione, fidando nell'aiuto promesso, si tuffò e fu raccolto da un delfino, che lo condusse illeso a riva. Giunto in salvo, Arione dedicò un ex-voto ad Apollo e tornò alla nativa Corinto, dove raccontò la sua avventura al suo padrone. Quando la nave raggiunse la città, il Tiranno chiese ai marinai cosa ne fosse stato di Arione, e quelli lo dissero perito durante il viaggio. A quel punto Arione si mostrò e i colpevoli furono messi a morte. In ricordo di quell'evento, Apollo trasformò la lira di Arione e il delfino in costellazioni.





    Sicuramente qui ci sono altri spunti, ma pare che sia il daffare che la spunti ovunque per me, stamattina. Ci torneremo. Mi piacerebbe vedere te o Chiara, addentrarvi in altre percezioni attraverso questo mito. Quello che mi piace, anche se sono certa che qualcuno trovi questa specie di studio inutile [SM=g8127], è che cerchiamo di addentrarci nel nuovo, scavalcando o forse lasciandoci alle spalle o forse ancora rivoltando le regole comuni, che portano alla lettura delle poetiche e dei testi. Occorrerebbe maggiore riscontro e credo che di cose nuove ne salterebbero davvero fuori.




    [Modificato da lunasepolta 24/02/2010 09:19]

    Leda






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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/02/2010 10:03
    Re: Re:
    lunasepolta, 24/02/2010 9.18:




    Sicuramente qui ci sono altri spunti, ma pare che sia il daffare che la spunti ovunque per me, stamattina. Ci torneremo. Mi piacerebbe vedere te o Chiara, addentrarvi in altre percezioni attraverso questo mito. Quello che mi piace, anche se sono certa che qualcuno trovi questa specie di studio inutile [SM=g8127], è che cerchiamo di addentrarci nel nuovo, scavalcando o forse lasciandoci alle spalle o forse ancora rivoltando le regole comuni, che portano alla lettura delle poetiche e dei testi. Occorrerebbe maggiore riscontro e credo che di cose nuove ne salterebbero davvero fuori.








    questa è la mia punizione per averti domandato? [SM=g8218]
    ebbene, cosa dire.
    il legame è sicuramente nella figura di Arione, che era un poeta. già questo crea un parallelo e, se vuoi, una dissonanza tra noi (che proviamo ad esserlo) e lui, riconosciuto poeta di corte.
    potremmo dirli vettori paralleli ma di verso opposto. una coppia, insomma. [SM=g8228]
    sì, perchè, almeno per quanto mi riguarda, ma credo di poter parlare anche a tuo nome e dello stesso Rosario, nella nostra poesia non c'è ambizione di successo, quantomeno pecuniario. al più, di una scoperta di nuovi orizzonti (così come Arione si diresse verso luoghi che non conosceva per portare la sua musica, ci dirigiamo noi verso luoghi inesplorati di poesia).
    potremmo anche vedere i marinai boicottatori in chi rigidamente impone canoni e regole e non si propone, invece, di invertirle e sovvertirle alla ricerca del nuovo.

    è bellissima l'immagine sull'anfora del poeta e la sua lira in groppa al delfino, trasmette una sensazione di libertà. la cosa particolare che ho notato è nei colori che sono anch'essi invertiti. nell'immagine proposta il delfino è rosso, mentre i colori del poeta sono sulle tinte del verde e dell'azzurro... particolare!

    e mi piace anche il motivo della scelta, che mette in risalto la malleabilità e la duttilità del linguaggio. caratteristica necessaria perchè due o più persone possano scrivere insieme senza distonie evidenti, ma anche perchè questa duttilità linguistica e di pensiero consente viaggi "oltre".

    io non credo che questo studio che stiamo facendo, per quanto sommario, sia inutile. anzi, lo trovo estremamente interessante proprio per i motivi che abbiamo già discusso e che tu hai meravigliosamente portato a galla.

    grazie del tuo entusiasmo, perchè per me è contagioso e poi mi da modo di pensare! [SM=g8362]

    [Modificato da Maredinotte 26/02/2010 10:46]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    lunasepolta
    Post: 547
    00 26/02/2010 10:20
    Vedi quante vertità che possono saltare fuori (che farei meglio a dire emergere)da una scelta apparentemente istintiva o imperniata su un solo elemento (nel mio caso la malleabilità del materiale). E vedi come è inutile prefiggersi un tema, quando il tema è dentro di noi e deve solo essere decifrato? Ma forse mi allargo... eh sì che mi allargo...


    Leda






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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/02/2010 10:39
    sì sì sì! [SM=g8149]

    più che prefiggersi un tema bisognerebbe prefiggersi di ricercarlo...
    in ogni caso.

    fika la ranocchia! cra cra [SM=g8336]

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    lunasepolta
    Post: 547
    00 26/02/2010 10:50
    ma possibile che non sai distinguere i maschi dalle femmine... insomma [SM=g8118]

    Leda






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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/02/2010 10:54
    e vabbè, sarà un ranocchio gay! quante storieee!!! [SM=g8124]

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