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Giovanni Catalano "Immaginate la ragazza" ed. Lampi di Stampa

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    f.almerighi
    Post: 41
    00 16/06/2010 13:03
    Giovanni Catalano Immaginate La Ragazza (ed. Lampi di Stampa)



    Immaginate la ragazza
    dopo un giorno di luglio.
    E come uscita dalla doccia,
    appena avvolta nella spugna
    d’un accappatoio bianco.
    Immaginatela che corre
    verso la camera e il divano,
    l’andatura timida, inesperta.
    E che ritorna stretta
    nei vestiti mai provati,
    regalati dalla madre.
    Immaginatela che cade
    nell’amato disordine
    delle villette a mare,
    dietro i cuscini di pelle
    dove tutto si perde.



    Giovanni Catalano è nato nel 1982, ingegnere elettronico, vive a Milano.

    Questa è l’opera prima di Giovanni Catalano, poeta giovane, vero e senza fronzoli, quando per fronzoli si intende l’inutile che allontana dalla poesia chi, invece, vorrebbe avvicinarla. Giovanni scrive con uno stile che non cerca mai facili effetti o terminologie calate dall’alto per pochi iniziati. La sua poesia è viva, calda e fresca come un giorno d’estate nell’imminenza di un temporale, vera a un punto tale che “quella ragazza”, le altre ragazze, i luoghi, le metafore, si addensano intorno ai versi, si animano e assumono fisionomia e luce. Lo fanno così bene e a un punto tale da fare venire la voglia di dire, anch’io sono stato là, anch’io ho pensato e vissuto qualcosa di simile, forse ero lui, o lui era me. E le pagine di questa bellissima opera prima legano, avvincono il lettore facendogli desiderare nuove pagine, altre emozioni di cui il libro è denso. “Immaginate la ragazza” è diviso in quattro sezioni, le ragazze, i luoghi, particolarmente interessante quella col sotto titolo Il fabbricante di lenti, e nostos hotel. Consiglio vivamente l’acquisto e la lettura di una delle migliori opere prime uscite nell’ultimo biennio.

    per info e acquisto www.giovannicatalano.it
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 18/06/2010 09:11


    Eppure ogni tanto ci incontravamo
    nei giardini notturni vicino alla fontana
    illuminati appena da una finestra.

    Qualcosa ci faceva felici
    ma non abbastanza da svegliarci.

    Qualcuno accendeva altre finestre
    e rumoreggiava in bagno o in cucina
    ma non c’era mai abbastanza luce
    per ricordarci cosa stessimo cercando.

    Eppure ogni tanto ci svegliavamo.


    *


    La fine del liceo

    Nel tallone nudo
    di una compagna di classe
    che non vedo da dieci anni
    rileggevo la fine
    del liceo

    o l’inizio dell’estate.
    Lei saliva sul tram
    tenendosi alla sbarra
    con la sua mano destra
    e l’altra dentro un libro.

    Io l’ho guardata da dietro
    gli occhiali da sole
    ma poi è scesa di corsa
    alla prima fermata

    come se almeno uno di noi
    non fosse mai esistito.


    *

    Milano


    Ho ritrovato la Milano
    della pioggia sul naviglio
    ed in quella ferita
    così lunga,
    così profonda

    mi sono lavato le mani.

    Poco più in là
    i canottieri in fila
    ci tagliavano la strada.

    E mai sapranno
    chi eravamo.




    leggendo anche queste altre tre poesie a disposizione sul sito, quello che mi colpisce, oltre alla linearità della sua poesia, alla semplicità come la definisce anche Almerighi, "senza fronzoli", è una descrittività che però non è mera descrizione. pare che, attraverso queste istantanee si possano raccontare storie, ad ognuno la propria. come se le storie si possano inventare perchè ognuna di queste poesie ha come punto in comune la sospensione finale.
    "eppure ogni tanto ci svegliavamo", "come se almeno uno di noi non fosse mai esistito", "e mai sapranno chi eravamo". conclusioni che fanno svaporare i personaggi, li nnullano ma pongono un interrogativo. cosa è stato prima, che sarà poi?

    bella lettura, grazie Flavio.
    [Modificato da Maredinotte 19/06/2010 00:11]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Ecat Mel
    Post: 798
    00 04/07/2010 08:18
    Concordo con quanto scritto da Roberta, c'è nella poesia di Catalano la semplicità di chi sa raccontare storie di vita e staresti ore ad ascoltare quei personaggi che sempre appaiono come familiari. Un testo da leggere sicuramente con piacere.
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    GiovanniCatalano
    Post: 2
    00 03/07/2011 17:58
    Ringrazio Flavio e tutti voi per la lettura.

    A presto.

    Giovanni Catalano
    www.giovannicatalano.it
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 04/07/2011 09:07
    Re:
    GiovanniCatalano, 03/07/2011 17.58:

    Ringrazio Flavio e tutti voi per la lettura.

    A presto.

    Giovanni Catalano
    www.giovannicatalano.it




    Ciao Giovanni,
    come ci hai scoperto?
    anche se non ci conosciamo ho avuto modo di leggere di te. i miei complimenti. [SM=g8149]

    A presto
    Roberta

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    GiovanniCatalano
    Post: 2
    00 04/07/2011 14:10
    Grazie Roberta,
    la rete è così piccola :)

    E poi questo mi sembra davvero un bel posto...

    Ciao,
    Giovanni
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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 04/07/2011 16:58

    scrivere poesia "in modo semplice", dove per semplice sta per una facile fruizione semantica, non è affatto cosa da tutti, specie se poi, come nel tuo caso, non si scade nella banalità e nel già detto/sentito.

    Piacevole lettura!

    un saluto a te Giovanni e grazie del passaggio!




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com