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Federica Nightingale

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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 18/11/2010 11:50
    Era da un po' di tempo che non utilizzavamo questo spazio di lettura, forse a causa di un po' di pigrizia.
    Oggi ritorniamo, con l'invito esteso a tutti di partecipare alle discussioni iniziate ma anche, qualora aveste scoperto qualche perla, di presentarci i vostri autori preferiti e le loro parole.
    facciamolo accadere a scadenza più o meno settimanale, così da non accavallare (in caso di affollamento [SM=g8228] ) i post.



    Vorrei proporvi la lettura di Federica Galetto Nightingale, una poetessa del Monferrato che prima che essere scrittrice è lettrice e amante della poesia stessa, fino a tenere un blog in cui presenta periodicamente poesie (più che poeti) contemporanee e non.
    Federica scrive poesie, testi in prosa, traduce dall'inglese, crea suggestivi collages sia cartacei che digitali e ognuna delle cose che fa è permeata di sogno, malinconia e poesia. la sua ultima produzione è raccolta nel libro edito da Lietocolle2010 "Scorrono le cose controvento", di cui in fondo alla pagina riporto in video, contenente la poesia omonima.

    Nelle sue parole, dalle visioni spesso bucoliche, si riesce a respirare la sua natura dolente di donna che indaga l'amore, la vita, attraverso i suoi sensi e gli elementi naturali: piante, fiori, cieli, vicoli e crocicchi si intersecano a ginocchia, ventri, ciglia, consumando riti personali in cui scavare nel dolore, ma anche annullarlo(Che insolito percorso/ un dolore appare e si dimentica/mentre ali senza peso s’alzano a sparire/lasciando la gemma che cura il mondo/dal terreno fertile del corpo) e la sua poesia si fa portatrice di messaggi attraverso le cose quotidiane, oggetti che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni assumono vesti nuove (ci si sente in acquoso indugiare d'acquitrino,/nei polsi dei libri a cataste e poi, poi,/quanto sembrano roche le lime del silenzio
    e quanto,/quanto accendono voci bianche/e gelati cori nei corridoi/i baluginii delle maniglie;).

    tra le proposte, una poesia in inglese della quale mi sono innamorata alla prima lettura, pur non riuscendo a dare una traduzione fedele, e una poesia-esperimento scritta intersecandosi al testo della canzone Yashal di Elisa.
    [Modificato da Maredinotte 18/11/2010 11:56]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 18/11/2010 11:53
    SONO OCCHI IN FORMALDEIDE

    Sono occhi in formaldeide
    Nell’atto minimo dell’espandersi
    Come cicuta nella testa che cresce
    In proporzione
    Si diventa come i fiordalisi
    nel fango sotto il cielo
    Coperti di blu e di perle nere
    laddove il bianco non giunge
    Se fosse l’insanità un mero strato
    D’agonia

    II

    Assiderato il ventre scollegato
    Nei parti gemellari di un ghigno
    in assenza
    Restano le mattonelle pulite
    un monito
    Da assemblare ai riti e alle abluzioni
    della bocca senza significato che
    schernisce il mondo

    III

    Sono le perpetue vie di cerca
    Negli infinitesimali occhielli
    di tempo non consumato
    Solo rotto dall’ingiuria di non
    essere compresi
    Alla vita niente altro che inganni
    se quegli occhi
    infarinati di meraviglia
    S’aggrinzissero
    Per svelare che la Verità
    non sta mai sottosopra
    ma incalza all’esterno
    Come le piogge nei vicoli
    lavati dall’imprevisto

    IV

    Rotondo annuire
    Che i denti si affacciano
    Per masticare le nuvole


    *


    DAL TERRENO FERTILE DEL CORPO


    Si impigliavano corsi d’acqua recisi
    nei districati implosi del respiro
    Assolti come per mano tesa
    nei lumi d’un chiarore esatto
    Ellisse indisturbata le colonie d’ossa
    incidono empatie d’armonico sui fianchi
    ai resti del fluido passaggio
    Ed erano corone di fiori e foglie
    e sottili gambi di nervi lanciati in alto
    a imprimere le orme
    fatte solide da ginocchia inferme
    Che insolito percorso
    un dolore appare e si dimentica
    mentre ali senza peso s’alzano a sparire
    lasciando la gemma che cura il mondo
    dal terreno fertile del corpo



    *


    E' perchè ci si sente ingoiati dai muri,
    dai vetri,
    dalle piastrelle del pavimento,
    ci si sente in acquoso indugiare d'acquitrino,
    nei polsi dei libri a cataste e poi, poi,
    quanto sembrano roche le lime del silenzio
    e quanto,
    quanto accendono voci bianche
    e gelati cori nei corridoi
    i baluginii delle maniglie;
    l'ottone che avanza tra le ciglia
    e senza nulla sperare
    erode l'ennesima arsura.
    Sembrano immense le sere,
    discese come sono da un predellino
    che è stato giorno,
    per quanto, chissà,
    rimarranno
    la testa scoperta e il costato aperto.


    *


    A LULLABYE ON MY SHOULDER


    Who drowned a black tongue
    into violets – arsenic

    (where no sips can be saved)

    Rest on my shoulder
    breadcrumb and maggot
    is my skin

    Purple coverings
    scent in hands
    flushing

    Where has our lightness gone
    a beauty of a ring of mercy

    keeping tenderness upside down
    and a rare bloom of orchids

    within


    *


    HO IN TESTA UNA NENIA



    Ho in testa una nenia
    che mi spezza
    (I’ve tried and I’ve tried
    to forget about you)
    Come rondini spezzate nel volo
    sui fili
    addomesticate dal tendine nervoso
    della zampa che stringe
    Vorrei averti incontrato sul dorso
    d’una lumaca
    lentamente averti percorso e ritratto
    con fumo di cenere consumata nei
    camini caldi
    Retto le membra al bivio stretto
    (You were innocent and true as can be)
    così tanto da perder equilibri ed occhi
    Nessuno conosce gli abbracci
    storditi di neve
    Le discese ai fondali di senso
    Ma i pittori delle cose sconosciute sanno
    le misture delle tinte fra le reni
    e i pennelli sulla punta delle labbra
    Se tornassi ti terrei come bambagia d’oro
    Se volassi ai limiti del sonno per afferrarmi
    ancora correrei sul dorso d’un passero
    per sentir veloce la paura del ritardo
    in cima agli alberi dorati
    dove d’argento
    s’aggirano folletti di bosco
    muti a richiami e frulli d’ali
    (You’re strong like the mountain)
    Che il possesso disincanta e si dissolve
    sulle aride steppe imbiancate dai cuori
    (Lacrime invisibili)
    Sulle orfane orme dei crocicchi
    una piccola bugia s’illumina
    fra le tue braccia e vive
    come Cometa nel Cielo la notte
    in austero delirio di passaggio
    incredulo
    ma vero più del vero che divide
    (Just little lies for myself and you)





    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Ecat Mel
    Post: 798
    00 22/12/2010 18:10
    Le poesie di Federica hanno una pelle sottile, trasparente, si possono vedere tutti gli strati che lei fa emergere dal profondo. Parti della sua molteplice personalità di donna e artista, raffinata e sensibile. La cosa che mi colpisce è il suo collegamento con la natura come qualcosa che fa parte di se stessa e che a tratti emerge, quasi come a purificarsi dal dolore che diviene sentimento da attraversare, per comprenderlo e impararne la lezione.

    Bellissime le poesie scelte da Roberta, adoro "Dal terreno fertile del corpo"
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 23/12/2010 08:55
    è proprio così Mire... "è il suo collegamento con la natura come qualcosa che fa parte di se stessa e che a tratti emerge, quasi come a purificarsi dal dolore che diviene sentimento da attraversare, per comprenderlo e impararne la lezione." proprio come i nei suoi lavori digitali, dove natura ed umanità si sovrappongono in tratigrafie trasparenti e non si capisce quale è sopra e quale sotto...

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com