Non so se sia l'ora tarda o il rincoglionimento dovuto al troppo cibo delle feste, ma avrei un'idea: perché non inserire una sorta di laboratorio di poesia collettiva? Funziona così: si stabilisce il tema (questo lo fanno i moderatori, che se cominciamo ai voti fra tutti gli utenti del forum non finiamo più), chi se la sente butta giù un verso, una strofa, o un testo intero, quello che viene dopo aggiunge, taglia, commenta, riscrive ecc sulla prima versione, il terzo fa lo stesso, facendo una cernita fra la prima e la seconda versione, il quarto fa lo stesso con la prima, la seconda e la terza versione, e così via finché il risultato non soddisfa tutti. Questo modo di fare poesia era comune fra le avanguardie del '900, ed aveva lo scopo (oltre che a fare arte, ovvio) di mettere in discussione che opera d'arte e io dell'autore combacino perfettamente, e che ciò che esce dal singolo sia migliore di quello che esce dal gruppo. Io personalmente ho scritto 4 testi con questo metodo, insieme ad altre 4 persone, questo è il testo più riuscito
Eroinomani e ponti
Cresce la città nelle vene che si avvitano sui ponti
-senza stringere le ombre dei passanti-
esalo il respiro che mi sgrana gli occhi
la luce è in deriva, il tempo passa oltre l’acqua che asciuga
percorrendo a ritroso la foce ci vedresti uniti allo stesso seno,
bruciare nello stesso latte, buttati sotto i piedi di mille cristiani
ma la spada mi apre lo stomaco, mi vomita dentro i suoi ricatti
nascondo il cibo infetto, e mi chiudo
mi stringo come un laccio
nel mio viaggio d’invasione:
Endovena
-un piccolo bacio d’ago e stantuffo-
sporcarsi con le stelle che sanno di sangue
pensare alla morte e dirsi
che in fondo siamo solo battelli
che non credono agli ormeggi.
che ne dite?
"Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis
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