Versinvena Metamorphosis (pp.56, 10,00€ - per acquistarlo: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=87233)

Il Concorso "Figli di foresta" organizzato da Vir-us e Versinvena premia i primi 3 classificati

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 10/01/2012 13:35
    E' davvero con grande piacere che Vi comunico i risultati del Concorso "Figli di foresta":



    1° classificata: “Figli della Terra” di Mirella Crapanzano
    motivazione della giuria: Il testo è parte di una comunione con la terra che non si sviluppa solo a parole, ma entra in un corpo che ne soffre o ne gode, riuscendo in ogni caso sempre a trasmettere questa condivisione al lettore, attraverso un ritmo a tratti avvolgente.

    2°classificata: “Siamo natura” di Chiara Catanese
    motivazione della giuria: L’autore sfugge alle costrizioni materiali, psicologiche e ideologiche della voce del poeta, così com’è tradizionalmente concepita, che porterebbero a immaginare la propria voce sempre come “portavoce” di qualcun altro – della Natura, in questo caso – ed è per questo prezioso scarto che, in conclusione di un testo ben giocato su immagini e suoni, la chiusa stupisce, e nel senso positivo del loro.

    3° classificata: “Alla fine delle piogge, nell’odore” di Fiorella D’Errico
    motivazione della giuria: Una grande energia verbale che procede per sintagmi ben scanditi, eppure armoniosamente collegati tra di loro, a mostrare come “l’esser vivi” sia “questione di fortuna”, se anche davanti al sorgere di una “foresta primigenia” l’attitudine comune, al quale il poeta non si sottrae, pur soffrendone, è quella di aspettare “fermi come prima”. Un monito.

    [Modificato da Francesca Coppola 10/01/2012 13:35]


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 13/01/2012 13:46
    Figli della Terra, Mirella Crapanzano


    allungarsi. è il corpo radice
    che sfiora l’alto, che ha fine
    dentro pozze profonde
    occhi d’acqua intimo calarsi
    del seme quando scortica
    la terra, ci matura al mare.
    natura esplosa dentro bocche
    di leone, abitata da creature selva
    iniziata all’erba, ai fiordalisi
    rivelata a chi del tempo
    valica i confini, senza differenza
    di noi, le vite
    arrivate fino a sera. di quelle appena.
    parlare con il canto
    senza parole, fitto di suoni
    attraversati dalla marea, l’appassire
    del fiore, le dita
    che scrivono pioggia
    allagano la gola
    serrano margini
    ai fogli dell’infanzia
    un rumore compiaciuto alla bellezza
    il vento che sfiora campanule
    che solleva la polvere sopra ogni cosa
    per non dimenticare, forse
    che siamo tutti figli della stessa terra





    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 13/01/2012 13:47
    Siamo Natura, Chiara Catanese


    Ritornerò,
    resterà qualcosa,
    nella natura;
    la pace verde
    quando si distende
    per i pendii
    un soffio di luce,
    il mormorio dei ruscelli
    sarà la mia parola.
    E l’onda e il magma
    al centro della terra,
    con sillabe di quercia
    grideranno al cielo
    “Natura”,
    la loro voce sarà la mia,
    come lo è sempre stata,
    e poi la vostra,
    come già ora,
    e non lo sapete.




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 13/01/2012 13:48
    Alla fine delle piogge, l'odore -Fiorella D'Errico-



    Alla fine delle piogge, nell’odore
    sembra sorta una foresta primigenia:
    l’uragano il tifone la frana
    che passino il confine verso il sole,
    oltre muri silenzi e case, le nostre
    poche cose.
    Non ancora è stanca la natura
    non è stanca, lei – aspettiamo
    noi milioni noi fango noi occhi
    spiando compressi dietro i vetri
    le mosse da un blocco di cartone
    a reggere il convulso delle mani

    aspettiamo, fermi come prima
    lungo il mare la pineta devastata
    la potabile acqua inacidita, il fiore
    il seme le radici, l’esser vivi
    questione di fortuna


    Poco a poco la morte dai tramonti
    si fa largo con i corpi sotto il fiume

    in un sonno ostinato, senza fine
    si rivelano i volti dalle bocche
    come schiere di pesche ormai mature.




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com