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Più della morte mi addolora

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    Versolibero
    Post: 793
    00 22/05/2012 11:47


    Più della morte mi addolora
    il pianto di una madre o di sorella,
    di padre, amica o d'insegnante
    privo di qualsiasi spiegazione
    per il vuoto lasciato a sedici anni.

    Lo so, non riuscirò a dormire
    se dentro mi risuona forte un grido
    a spegnere l'assurda convinzione
    che tutto poi finisca con la morte:

    lo dicono da sempre i miscredenti,
    allora che la fede ormai vacilla.

    Non voglio dormire e sono qui ad inventarmi
    angeli pietosi e sorridenti
    per il trionfo di un'anima che possa vivere per sempre
    fuori da un corpo stritolato a sedic'anni.

    Devo trovare un modo per non pensare ai mostri,
    nessun uomo può fare tanto male,
    nessuna bestia è mai così feroce

    Ditemi se per un mostro possa esserci perdono
    una sola ragione per chi si macchia d'assassinio
    per chi prevede l'ora della strage
    con meticolosa meccanica e puntualità
    mentre vile sveltamente s'allontana
    nella complicità del buio e aspetta l'ora
    col diavolo in corpo che certamente ride
    perché il male è potente come sempre lo è l'orrore,
    incurante di una madre che non avrà più pace,
    solo ricordi dolci di una figlia
    e doglie di bomba che scoppia nel suo ventre















    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Versolibero
    Post: 793
    00 22/05/2012 11:53

    Non guardo quasi mai la televisione ma ogni tanto faccio un'eccezione: ho guardato in parte le ultime puntate di Quello che (non) ho con Fazio e Saviano, poi le ultime due puntate di Amici.
    Al termine della finalissima di Amici, con ancora addosso i brividi per le voci, le interpretazioni, i meriti artistici, la vitalità e la determinazione di quei giovani a intraprendere la via del futuro con le loro doti, con i loro sogni, ho ascoltato il tg: nel silenzio notturno un contrasto fortissimo: vita e morte, sogni e ali bruciate.
    Il dopo-tv è assolutamente personale: c'è chi spegne la tv e si addormenta, c'è chi veglia, c'è chi non riesce a esprimere una parola (quante volte mi è successo) e chi invece, come sotto una spinta, scrive, non importa come, ma il non farlo sarebbe come una specie di tradimento, di indifferenza, come dire: tanto non è successo a me.
    In realtà i miei pensieri sono andati oltre: ho perfino pensato: che fortuna che non ho una figlia, così nessuno me la può ammazzare.
    Ma la poesia non è un romanzo, e ho trascurato questo dato personale.
    Insomma una poesia a caldo, nessuna velleità artistica, ma intanto ho fermato un momento sul quale voglio luce, non blackout. Le parole meditate e più giuste forse verranno in seguito, quando saranno metabolizzate cento stragi in una poesia sintetica che le rappresenti tutte.





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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 26/05/2012 19:09
    si sente che è a caldo, quando al ritmo cadenzato della prima parte sopraggiunge quello del bisogno e dell'urgenza el dire senza badare a nient'altro che a quello che si prova.
    va bene così, a volte serve anche questo, se la poesia può essere un pretesto per dire, uno sfogo giusto per un'anima inquieta(ta) e un pianto dovuto, sentito, per tutte quelle vite spezzate ancora prima di dirsi completate.

    grazie dei tuoi versi, che racchiudono i sentimenti di molti di noi...

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 30/05/2012 12:58

    Sono stata più volte lì lì per scrivere, rispondere, discuterne ed invece il tuo secondo post -ad ogni lettura - mi procurava un così forte turbamento che... che non trovavo parole e non le trovo adesso.
    Ma ti scrivo comunque, per dirti che ti ho letto e ci sono.



    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Versolibero
    Post: 793
    00 29/12/2012 04:50
    Ciao Roberta e Francesca,
    un tardivo grazie per il vostro passaggio...

    nel frattempo l'ho riscritta così:


    Più della morte m'addolora il pianto
    di madre di sorella o d'insegnante,
    d'un padre che non trova spiegazione
    al vuoto che si lascia a sedici anni.

    Lo so, non riuscirò a dormire
    se dentro mi risuona forte un grido
    a spegnere l'assurda convinzione
    che tutto si cancelli con la morte.

    E' notte e anche la luna sembra spenta
    nell'ombra della fede che vacilla,
    ma adesso ho solo voglia d'inventarmi
    degli angeli pietosi e sorridenti
    che scaccino quei mostri dalla mente


    Ditemi se può esserci perdono
    per chi pregusta l'ora della strage
    e fa saltare in aria un'innocente
    poi svelto ancora al buio s'allontana
    col diavolo che in corpo se la ride

    perché il ghigno del male è più potente,
    incurante del cuore di una madre
    che nei suoi giorni non avrà più pace,
    solo ricordi dolci di una figlia
    e doglie lancinanti di una bomba
    che eternamente scoppia nel suo ventre





    Rosanna








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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)