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nel presente il cielo è un grigio/giallo
un tramonto che porta in seno il segno
della pioggia. nascosta, pronta a scendere
quando sarà la nube a dirlo
e intanto, il sole non aspetta che un lenzuolo
di mare calmo sotto vento.
avvolgerlo sarebbe divorarlo, raccoglierti
sarebbe già inglobarti nelle ossa e poi
nel sangue. come è caldo il tuo calare
lento e capillare tra i pori del tufo






a caldo. volevo un posto in cui lasciarla, una panchina, gli occhi di uno sconosciuto...

sì, è il luogo giusto, questo, la nostra celestiale casetta!

sulla tua, devo dirti che ha un lento incedere che apprezzo molto, sarà pure a caldo, ma ci sento meditazione. Sarebbe indicativo un titolo, un segno. Comunque sia, mi piace!

Certi occhi sconosciuti sono calamite ed aprono mondi che non si chiuderanno mai, a distanza di anni. Il tuo pezzo "a caldo" è molto, molto bello.

Il mio sconosciuto stava manovrando con il suo scooter su un piazzale deserto. Per fortuna a motore spento. Passavo a pochi metri, in macchina, piuttosto lentamente. Per fortuna non ero io alla guida. Per fortuna, chi alla guida ci stava, non si è accorto di nulla, altrimenti sai, che accelerata