00 14/12/2009 15:39
Sequenze binarie, logiche modali, gradi di libertà su sfere emodinamiche, antinomie kantiane, le cosce di una puttana sotto l’angolo di casa, un lontano ululare di sirena ed i tuoi umori ancora sulle labbra… cazzo che notte; l’avessi avuta tempo fa avrei dato una svolta a questo compostaggio da riciclo ambientale.
Ora mi confondo col buio, l’unico colore rimasto. Nemmeno il travestito di turno mi discerne e, quasi fossi un ectoplasma, abbozza una smorfia con l’angolo della bocca e guarda oltre. Devo scacciare questo sapore di salsedine e miele, ricordare quanto può essere scaltro il fato, cercare il fianco cui portare via qualche brandello di miseria in cambio di un paio di banconote.

Lo sai fin troppo bene, non sarebbe servito tornare indietro quella sera, le scale, a volte, hanno un unico verso; bisogna sceglierlo d’istinto per non arrivare in fondo con le pieghe dentro al cuore.
Ora sintonizziamoci sull’unica frequenza possibile: la solitudine delle parole lasciate a metà..


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Intersezioni di passi lungo i crocevia naturali dell’esistere, concorrenze di zone di frontiera in attesa di semafori mai verdi. Siamo i sostenitori dell’essere in un mare di necrofili. Lascio le presentazioni a chi ha di meglio da dare, io preferisco i quartieri di periferia, non sono abituato al lusso, ed alle presenze preferisco di gran lunga le assenze… mi sono più congeniali.



[Modificato da sequenza_binaria 14/12/2009 15:40]