00 02/03/2010 19:34
Carissima,
per prima cosa,
debbo segnalarti
come la liquidità,
in tutte le forme
ed in tutte le gradazioni,
è un archetipo simbolico
assai in uso tra Poeti
e poetanti (io tra quest'ultimi s'intende)
anzi, a tal proposito,
io ho scritto una serie di cosette,
che hanno per oggetto
la liquidità ed i suoi annesi e connessi,
l'ho intitolata: l'acqua mi turba!
(con l'esclmativo)
e tra le tematiche, non manca l'annegamento
ofelico, onfalico e detergente ...
ora quella tua, a me sembra
un tentativo fatto in riva o
in una vasca da bagno a casa
ma con qualche centimetro
d'acqua ...
cioè è solo un accenno
per quanto elegantemente
messo in versi;
Lo leggo come un help me
appunto, l'acqua ti è ancora
tiepidamente amica:
è forse è un bene sia per te
che per noi!
Ma il liquido stupore
seppure è solo in nuce
ha un suo fascino e tu
una possibilità plurima
di raccontarci le tue visione
acquatiche, di questo ne sono certo!
Ora ti allego una mia testimonianza
è acqua del mio non navigare
quotidiano, un annegare e negare
allo steso tempo, ecco
forse così,
possiamo aprire la nostra
cascata, invitando gli altri
poeti più navigati di questo sito
a nuotare insieme a noi
o legarci ai piedi una zavorra
e inabissarci per l'eternità ...
bontà loro!

ANNEGO MA NON PREGO!

L'eleganza di questa danza contro
............ S'effonde al ritmo di onde folli.

Ah l'approssimarsi ed il disfarsi
.............. Di lucenti arenili e lidi d'oro
Dove esplosa è una fragranza ventosa
............. Turbinio e sciabordio: annego!

La riluttanza sfuma e avanza
.............. Per questo corto canyon ritorto
Incline a discendere le mattine
............... E a salire appena è l'imbrunire.

Ma è soffice sostanza che s'addice
............... Ad un inabissare più che a rare
Simili bracciate inutili: annego!

Non nego l'acquoreo dispiego anzi
............... Rasento l'accorparsi dell'umido evento
Implosione cutanea ultima torsione
................ Percuoto con singulti il vuoto: annego!
01 ottobre 1999

A presto
mia cara
sirenetta
RA
"(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
nelle calme sere di settembre in cui sentivo
sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
come fossero lire, tiravo gli elastici
delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
Arthur RIMBAUD