00 22/04/2010 14:53
Ah, tu, con questa intervista mi rapisci.
Francesca Coppola, 22/04/2010 12.59:

eh, eh. Grazie mille! [SM=g11405]
Chiarissima e velocissima!

intanto, devo dire che la seconda mi ha un po' spiazzato, credevo fossi una di quelle persone che limano molto ciò che scrivono, per quella sensazione di cura delicata che percepisco quando ti leggo.


[SM=g8322]


*Ah però un passo mi ha incuriosito:


Il mio difetto più fastidioso è quello di accumulare ogni cosa e di provare sofferenza a separarmene



lo trovo di una dolcezza disarmante, mi sa della tematica dei piccoli affetti, quella necessità a volte di tenere molte cose intorno... per poter esserne il centro.
Oppure aver paura di finire, per poi fissarsi il prossimo obiettivo...

[SM=g8192]










-Mi sento di ampliare la mia risposta alla seconda domanda.
Mi ero concentrata su tre esempi che facessero intendere i tempi più o mediamente lunghi di pubblicazione. Sul modo di operare potremo diversamente approfondire(come ben dici, in seguito),anche sulle poesie singole, a piacere. Comunque si è visto chiaramente che talvolta non rinuncio al piacere di crogiolarmi nella tecnica.
Vedi l' esempio che ricordo senza sfogliare: “Regressioni”. Il titolo stesso anticipa la struttura classica. Quindi la poesia è scritta di proposito in endecasillabi. Con la ricerca evidente della cura che descrivi, anche se aiutata dall'orecchio. Diciamo che riguardo i tempi di pubblicazione, resta nella media delle poesie pubblicate a pochissima distanza dalla prima stesura. Nel senso che un certo tipo di cura non è direttamente proporzionale al tempo che impiego a scrivere.


-Riguardo al passo che ti incuriosisce, ogni interpretazione è possibile di questo mio atteggiamento, non quella della paura di fissare un prossimo obbiettivo. Anzi, direi proprio che accumulo anche obbiettivi [SM=g8799]




Leda