00 20/06/2010 20:50
il terzo verso è un senario tronco, quindi non va bene.
ma la cosa importante in un haikù "vero" (cosa difficilissima da comporre) non è tanto il rispetto pedissequo della sillabazione, dato che, questa è una regola adattata.

un haikù è come una fotografia, un'istantanea di ciò che vediamo in natura e che contiene una grande valenza poetica, un significato profondo che non ha bisogno di essere vestito e abbellito dalle parole ma che è già bello e significativo di suo.
l'haikù è essenziale, non parla di persone (io, tu, lui, lei, ecc), non parla di poesia ma è poesia. non usa nessuna metafora, non ha alcuna ridondanza, non vuole aggettivi. l'haikù ha sempre un kigo o un piccolo kigo (riferimento alla stagione o all'ora del giorno) e ha un ribaltamento semantico o dell'ultimo verso rispetto ai due precedenti o del primo rispetto ai due che seguono.
in questo caso, il ribaltamento manca.

comunque è una buona poesia! :)



ah, l'haikù non ha nemmeno un titolo.
[Modificato da Maredinotte 20/06/2010 20:53]

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
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