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GRAN PORCA

Agli steli d'essere
sopravvive quest'ultimo
dannato primitivo, parla
della tua nona cena
e non si cura di ripetere
mille stesse parole, l'infinità
piena. Dimentica come
hanno percosso fissamente gli anni
l'abito d'Es e quando
si sono costruite le Città e
le Strade. Fa che l'inconsistenza
,falsa, dell'emisfero, civile,
diventi quel che c'è da dire cioè:
una catena rotta
il luogo pirotecnico degl'inganni,
Gran Porca,
l'abitudine illesa
la putrescente
l'orrore-l'orrore

dimentica come
sono potute diventare regioni
queste fracassate soste.



HO VISTO TUTTE LE ALBE

o visto tutte le albe, tutte
ma una luce così sottile
non mi ha mai abitata
non mi ha mai, l'alba dico,
trasformata nel suo ventre bianco
e nel suo vento bianco risanata
con rosso canto controlunare
l'alba non mi ha mai partorita, mai.
Quando raccoglie per tanti i suoi semi
e li diventa/pianta/potente.
Quando tutte quest'albe vedute
niente, ho tenuto un diario:
alle date seguivano i segni delle cose scure
e a loro l'incontro con l'altro lato
e mi sembrava diverso il chiaro.
Che mi era possibile anche senza giorno
e desiderabile anche senza data
perché mai mi ha abitata l'alba
si è fatta un giro attorno
forse mi ha un poco
(solo per poco)
allattata.




Potete leggere le altre qui: http://www.liberodiscrivere.it/autori/schedaautore.asp?AnagraficaID=5696
[Modificato da Francesca Coppola 25/06/2010 12:59]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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