00 09/09/2010 11:46
avevo letto, tempo fa, un articolo sull'inutilità della poesia che ora non ritrovo.

la poesia è inutile, completamente inutile, poichè non serve alla sopravvivenza, non concorre allo sviluppo dell'economia, non produce bensì spreca un'enormità di parole, e carta, e tempo. la poesia, così come oggi la concepiamo, allontana e distrae chi la produce dalla società. e allora perchè in tanti scrivono?

sarebbe troppo semplice pensare che sia solo per soddisfare un ego troppo grande, che tutti (o quasi) impugnamo una penna, o battiamo su una tastiera, che il povero sfigato, fallito, asociale, possa sentirsi riconosciuto un finto merito, facendolo.
lo fanno in troppi: sono tutti poeti? sono tutti falliti? è tutta poesia quella che si produce? e siamo tutti così stupidi da non riconoscere una pagina di diario (anche la nostra stessa pagina) da una poesia?
io onestamente credo di no.

la poesia è morta? no, la poesia sopravvive. certo, non è un gran business investire su di essa. ma non lo è mai stato da almeno 5 secoli a questa parte eppure, è ancora qui.
se si riuscisse a farla tornare ad essere "luogo" di aggregazione e di discussione, forse riemergerebbe dal mare di falsa poesia che la sommerge. e comunque, qualcosa si muove. la poesia c'è, bisogna solo cercarla bene.

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
robertadaquino.wordpress.com