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Natalia Bondarenko

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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 08/09/2010 14:17

    Mi è capitato più volte di incrociare l'arte poetica di questa artista e tutte le volte sono rimasta affascinata dal suo modo di esprimersi.


    Per la cronaca, copio qui la sua presentazione sul suo blog:


    Nata a Kiev (Ex Unione Sovietica) da famiglia di artisti. Frequenta per otto anni la scuola specializzata dell’arte (poesia, pittura, pianoforte, canto) ottenendo ottimi risultati per la sua evoluzione di artista.
    Dal 1980 al 1985 si dedica al canto e si laurea presso la Accademia della Musica di Minsk (Bielorussia), lavorando presso la Filarmonica Statale di Bielorussia e tenendo concerti in tutta l’Unione Sovietica.
    Nel 1990 si trasferisce in Italia e lavora come interprete di lingua russa. (Negli ultimi anni anche di lingua ucraina). Scrive da sempre nella sua lingua madre, in particolare ha scritto sceneggiature per spettacoli universitari, poesie e racconti. Direttamente in lingua italiana scrive solo da pochi anni.
    Attualmente Natasha Bondarenko è presente nella giovane arte friulana partecipando a numerose mostre personali, collettive e manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali.


    Ha pubblicato da pochissimo il suo primo libro: "Profanerie private".






    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 08/09/2010 14:20

    Giorni festivi



    Venerdì
    sotto l’invidiosa luce della luna
    ho inghiottito per ingordigia pura
    la tua partenza

    Sabato

    un sasso senza peso,
    ben preciso nello stomaco
    mi ha steso sul letto
    agonizzante

    Domenica

    al risveglio
    imploravo tutte le sante ragioni -
    avere le forze
    per ricominciare la dieta, magari
    mediterranea,
    dei tuoi ritorni.




    dai SCHIZZI


    Sono davanti a te,

    (davanti al mio distributore di bevande preferito)

    confusa fra la scelta

    assetata

    con gli spiccioli che mi mancano

    (come sempre)

    che cadono costantemente giù,

    per terra

    (chi sa perché)



    in questi giorni

    dovrei fare un paio di occhiali nuovi

    per leggere meglio,

    per azzeccare la scelta

    per non sbagliare i conti

    (quando sto davanti a te)



    per un capriccio diresti tu



    per non avere più sete

    mi illudo




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 08/09/2010 16:54
    Raccolta di SCHIZZI


    La tua camicia di un lillà accecante,

    comprese le sue righe rosse

    con i fiori del mio giardino

    pieno delle petunie paffute,

    delle rose intoccabili

    e delle spighe accattivanti

    è un mandala puro per i miei occhi



    da completare

    sicuramente e probabilmente a mano

    con un mio colore preferito -

    il nero della mia rassegnazione.



    Dalla Raccolta: "Profanerie Private"



    Per me

    più facile sarebbe

    essere una rondine,

    approfittare in volo per sfiorarti con l’ala

    quando sei al bivio di una strada

    da prendere



    o, essere un lampione

    davanti casa tua

    per testimoniare la tristezza quotidiana

    del tuo rincasare,



    o, ancora,

    essere una bolla di sapone,

    da te soffiata in su, nell’aria e poi scoppiata

    bagnando il tuo viso

    e morendo nell’occhio che piange

    di sicuro

    per me.




    ------------------------------------------------------


    Percorrerei a piedi tutta la città

    spaccandomi le dita,

    inciampando in ogni tua traccia

    lavata dalla pioggia,

    seguendo le ombre poco sobrie

    dei lampioni spenti;



    percorrerei la strada più veloce,

    senza vergogna

    saltando le pozzanghere al volo,

    con il cuore

    impacchettato sotto il braccio;

    senz’anima,



    fiutando con il naso giù per terra,

    come fossi una cagna,

    lo scopo della corsa (pur sempre

    zoppicando)

    finire subito sotto le tue lenzuola



    se

    solo

    tu provassi ad aprire quella porta.

    -----------------------------------------------------

    Vorrei proteggerti da me,

    dal nubifragio dei miei tanti dubbi,

    dalla distrazione evidente di notarmi,

    vagabondando nella tua mente oscillante,

    vorrei negarti il possesso e tutto il resto,

    e,

    soprattutto,

    vorrei finire in ginocchio per insegnarti

    come si chiede la pietà

    con un procedimento più avvincente,

    per

    poi chiarirmi che scherzavo solo,



    vorrei privarti della delusione di scoprirmi,

    di capirmi,

    risparmiandoti le ore di guerra con te stesso,

    i miei capricci,

    le mie verità poco convincenti,

    vorrei che a te, dopo di me,

    non rimanesse niente.















    [Modificato da Francesca Coppola 08/09/2010 16:55]


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