Carissime Ragazze,
Care amate indemoniate da un anno dite d’esser nate?
Forse per me già c'eravate
in una elevazione cosmica
in un flusso d'ipotesi e scintille di contorno
oddio ecco i vostri visi le vostre risa
le vostre voci che m'assediano da sempre tutt'intorno!!
Mi rivolgo a voi non senza intimo scorno:
perchè demoni del dire
perchè demoni del fare
perchè demoni rosa della parola a forma di rosa
perchè vestali della poesia che m'indemonia
perchè siete Fate voi e fate e fate e fate!!
Ecco non son facile al sospiro.
Ma stavolta come la volto e la rigiro
ammetto senza se e senza ma che m’avete acchiappato
nella carne e nella mente di fronte ed a lato!
Oh creature dal tocco gentile e pluricreante evidente
al compleanno del primo anno vostro
addirittura proponete un LIBRO fatto di vero inchiostro.
Beh io che son cartaceo dipendente e gaudente
all’iniziativa do subito il mio plauso immanentemente
anzi nel benedire il vostro straordinario ordito
affermo che non meritavo d’essere inserito ...
(le cosucce mie son poca cosa e mi par impertinente
comparirvi essendo stato dal sito assai latitante)
Sarebbe meglio che io pagassi pegno
Per esserne degno!
Il lavoro da voi svolto è eccellente stratificato e pregno!
Che altro farfugliare? Che altro dire?
Meglio applaudire e zittire!
Però di botto voglio osare e ardire:
per il prossimo anno in evoluzione e spero di propulsione
date un’altra chance una seconda occasione
a questo insano impunito vecchio guaglione
rinnoviamo il nostro misterioso patto
in modo che possa adempiere un mio riscatto
collaborando con più ritmo a rendere più elettrico che pria
questo caldo originale laboratorio di POESIA …
Salutandovi con inchino
vi rinnovo i miei auguri più sinceri
per l’essere voi i geni alati
Del Forum
Femmine e Poetesse sempre in fieri.
Un anno è solo l’orma d’una lunga e virtuosa corsa
Tutta ancora da scrivere leggere e restarne stregati!
Un abbraccio
con affetto e stima
immensa
Rosario
[Modificato da _RA_ 02/11/2010 13:42]
"(...)Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,
nelle calme sere di settembre in cui sentivo
sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche,
come fossero lire, tiravo gli elastici
delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore."
Arthur RIMBAUD