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Poesia collettiva prima prova

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    Nihil.
    Post: 711
    00 08/01/2011 13:49
    Come prima prova direi di partire con un tema semplice su cui tutti hanno qualcosa da dire, e questo tema potrebbe essere l'ispirazione artistica. io tempo fa scrissi un testo sul tema, che riporto a mo' di esempio non vincolante per farvi intendere a cosa penso

    Cerco la compattezza del bianco
    il deflorare del silenzio nella sospensione
    di un sospiro, di un’interrogazione
    che m’apra e mi getti

    dove le maschere non hanno scena
    e i canti si fanno nenie oblunghe
    fili intrecciati a catturar la luna:

    non ho che i lividi dell’estasi

    gli occhi erosi dall’angoscia
    d’un carpe diem negato
    che s’allontana malizioso

    ma ho ancora la penna

    il pudore di vergine,

    il disincanto lieve

    d’un padre.


    una volta definito il tema, io procederei così: dal prossimo post i partecipanti pubblichino un verso, una strofa o un testo intero su cui iniziare a lavorare... non lo faccio io altrimenti sarebbe troppo vincolante, anche perché io ho già esperienza di questo tipo di lavoro e ho già delle idee preconcette su come bisogna fare, idee che vorrei rimettere in questione.

    "Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis

    No Copyright: copia, remixa, diffondi.






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    Clodiaf0904
    Post: 686
    00 08/01/2011 14:43
    Vado io e che Dio mi aiuti :-)



    A volte mi chiedo se è normale
    questo dirsi da soli nel mondo
    spiegare l'inspiegabile e piegarselo dentro
    per poi aprire uno spiraglio
    a chi come te non sa
    se ci saremo ancora ad ascoltare








    http://fiorelladerrico.wordpress.com
    http://fiorelladerrico.blogspot.com

    "Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
    Amelia rosselli
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    Nihil.
    Post: 711
    00 08/01/2011 15:07
    Potrebbe essere un buon incipit, io asciugherei la sintassi, per rendere il pensiero meno discorsivo, così

    Mi chiedo "è normale?"
    dirsi soli nel mondo
    afferrare l'inspiegabile
    e piegarlo dentro
    aprire uno spiraglio
    a chi non sa
    se saremo ad ascoltare

    il senso è leggermente modificato, io aggiungo un'altra possibilità di incipit

    Comincia con uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade dal viso
    cola come lava sul foglio


    avanti il prossimo!


    "Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis

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    Pedro Navarra
    Post: 201
    00 08/01/2011 18:55
    Vengo in pace e seguo il suono, insieme a un possibile senso.

    Comincia con uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade dal viso
    cola come lava sul foglio

    e veste di fuoco parole
    le miscela di vento col fiato
    seccato dal dire incompreso
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    Nihil.
    Post: 711
    00 08/01/2011 19:16
    Rilancio con un primo abbozzo di sintesi

    Comincia con uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade dal viso
    cola come lava sul foglio

    e veste di fuoco parole
    miscela vento col fiato
    dirsi soli nel mondo
    afferrarlo e piegarlo dentro
    aprire uno spiraglio
    a chi non sa
    se saremo ad ascoltare.


    La mia opinione: tutto sommato anche così non è malaccio, anche se sull'incipit si può fare di più, e manca come una strofa intermedia fra le due, qualcosa che sviluppi adeguatamente gli ultimi 3 versi dell'attuale chiusa, che per me sono buoni e potrebbero rimanere invariati, a meno che qualcuno non tiri fuori di meglio.





    [Modificato da Nihil. 08/01/2011 19:17]
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    Ecat Mel
    Post: 798
    00 09/01/2011 08:55
    Ancora un altro incipit che vorrei proporvi...




    un'ovvietà - direi - questo dirsi soli
    nel mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi come te non sa se ci saremo
    ancora ad ascoltare




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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 09/01/2011 11:10
    mi sto ingrippando il cervello! ahahahah

    la parte di clodia, forse per il suono di "ascoltare", anche a me fa pensare più ad una chiusa, non so perchè.
    allora, mixando tutte le parti, io vedrei così:




    si incomincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade come
    lava sul foglio
    miscela vento al fiato
    e veste di fuoco parole

    come scavare un alveo
    la cicatrice nel petto che presto
    si rafferma, diventa pietra
    ci conta miglia nel deserto

    è' un'ovvietà questo dirsi soli
    al mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi non sa se ci saremo ancora
    ad ascoltare

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Nihil.
    Post: 711
    00 09/01/2011 12:45
    Io rilancio così:

    si comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade
    come lava sul foglio
    miscela vento al fiato
    e veste di fuoco parole

    come scavare un alveo
    cicatrice che diventa pietra
    nell'ovvietà di questo dirsi soli
    al mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi non sa se ci saremo ancora
    ad ascoltare.


    manca sempre qualcosa nel mezzo, anche se adesso il corpus tematico da svolgere sembra più netto.

    Ps: Ragazzi guardate che anche voi potete commentare, il commento e il ragionamento sulle modifiche è parte integrante del lavoro collettivo, non un privilegio del "master" del tema.

    PPs: Robby: "Comincia" è italiano e ha un buon suono, non mettiamoci l'"in" davanti che mi frega il settenario [SM=g8228]










    [Modificato da Nihil. 09/01/2011 13:31]
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 09/01/2011 12:56
    guarda che fa sinalefe e non ti sballa il settenariooooo!!! [SM=g9295]
    a me piace perchè sembra un suono unico, legato, ma cmq...

    sì, manca ancora qualcosa nel mezzo.
    forza raga! [SM=g8074]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Pedro Navarra
    Post: 201
    00 09/01/2011 13:03
    si comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade
    come lava sul foglio
    miscela vento al fiato
    e veste di fuoco parole

    E' (l')impronta del nostro tempo (o del mio, vedete voi)
    come scavare un alveo (come un alveo scavato)
    cicatrice che diventa pietra
    nell'ovvietà di questo dirsi soli
    al mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi non sa se ci saremo ancora
    ad ascolta.


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    Pedro Navarra
    Post: 201
    00 09/01/2011 13:22
    si comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade
    come lava sul foglio
    miscela vento al fiato
    e veste di fuoco parole

    E' l'impronta del tempo stato
    nel passeggio un divenire

    come scavare un alveo
    cicatrice che diventa pietra
    nell'ovvietà di questo dirsi soli
    al mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi non sa se ci saremo ancora
    ad ascolta.


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    Pedro Navarra
    Post: 201
    00 09/01/2011 13:45
    Scusate, sono distratto da alcuni gattini (nipoti) attaccati bene bene agli zebedei. [SM=g8118]

    Non ho riletto con attenzione prima di postare e c'è una ripetizione: divenire-diventa.

    Sistemo, ci provo.

    si comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade
    come lava sul foglio
    miscela vento al fiato
    e veste di fuoco parole

    E' l'impronta del tempo stato
    nel passeggio un divenire

    come scavare un alveo
    cicatrice che si fa pietra
    nell'ovvietà di questo dirsi soli
    al mondo, spiegare l'inspiegabile
    solo per aprire uno spiraglio
    a chi non sa se ci saremo ancora
    ad ascoltare.


    [Modificato da Maredinotte 09/01/2011 13:48]
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    Nihil.
    Post: 711
    00 09/01/2011 14:07
    Compare tranquillo non abbiamo limiti di tempo, si può andare con calma, visto che Clodia deve ancora tornare a dirci la sua e Alex non ha ancora partecipato.

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    Clodiaf0904
    Post: 686
    00 09/01/2011 19:04
    Il cambiamento al mio incipit ovviamente non lo approvo [SM=g9295]


    Per tutto il resto, a parte gli scherzi, io devo elaborare ancora un po'. Vi leggo, nel frattempo.

    F.


    http://fiorelladerrico.wordpress.com
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    Amelia rosselli
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 11/01/2011 18:11
    Fiorella, non lo mettevamo in dubbio [SM=g8229]
    però puoi sempre prendere la restante parte e stravolgerla! [SM=g8204]

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    robertadaquino.wordpress.com



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    Versolibero
    Post: 793
    00 15/01/2011 16:00

    Premetto che non avevo seguito dall'inizio e quindi mi fermo a metà con le mie considerzioni, sul resto ci ritornerò in seguito.

    Nihil., 08/01/2011 15.07:

    Potrebbe essere un buon incipit, io asciugherei la sintassi, per rendere il pensiero meno discorsivo, così

    Mi chiedo "è normale?"
    dirsi soli nel mondo
    afferrare l'inspiegabile
    e piegarlo dentro
    aprire uno spiraglio
    a chi non sa
    se saremo ad ascoltare

    il senso è leggermente modificato, io aggiungo un'altra possibilità di incipit

    Comincia con uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade dal viso
    cola come lava sul foglio



    Bella idea, Leonardo; direi che l'incipit di Clodia non mi dispiaceva, lo stile 'discorsivo' comunica riflessione, sono in ritardo ma ho provato a rivisitarlo sostituendo "chiedo" con "domando" per ragioni di ritmo del verso, idem nel secondo (nella mia modifica avrei preferito "in questo mondo" ma c'è già "questo" all'inizio del verso);
    visto che dai anche uno sguardo alla metrica salvando un settenario, ho cercato di ritagliare anch'io dei settenari, semplici o doppi, che tra i primi due endecasillabi e l'ultimo non stanno male;


    Incipit di Clodia:

    A volte mi chiedo se è normale
    questo dirsi da soli nel mondo
    spiegare l'inspiegabile e piegarselo dentro
    per poi aprire uno spiraglio
    a chi come te non sa
    se ci saremo ancora ad ascoltare


    Mie modifiche all'incipit di Clodia:


    A volte mi domando se è normale
    questo dirsi da soli in mezzo al mondo
    spiegare l'inspiegabile
    e poi piegarlo dentro, aprire uno spiraglio
    a quelli che non sanno
    se ci saremo ancora ad ascoltare



    -------------

    vedo che siete già parecchio avanti ma io sto leggendo ora e questa modifica iniziale:

    Mi chiedo "è normale?"
    dirsi soli nel mondo

    afferrare l'inspiegabile
    e piegarlo dentro
    aprire uno spiraglio
    a chi non sa
    se saremo ad ascoltare

    non è plausibile perché, se apri delle virgolette, esse dovrebbero contenere l'intera domanda, non solo una parte. Cioè:
    Mi chiedo: "E' normale dirsi soli nel mondo, afferrare l'inspiegabiele e............" ecc., (ma il periodo di domanda diverrebbe lungo, a meno di non spezzarlo in doppia domanda);
    in ogni caso l'interrogativo renderebbe l'incipit troppo diretto, meno riflessivo; penso poi che i punti interrogativi sia meglio limitarli a quando sono indispensabili e così i segni: meno ce ne sono e più il testo risulta pulito anche alla lettura visiva;
    credo che sia l'incipit a suggerire anche lo stile e il carattere del resto della poesia.


    Ciò premesso, anche il secondo incipit che hai proposto mi piace, forse nello stile è più 'tuo' ma ciò è naturale:

    Comincia con uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    la maschera che cade dal viso
    cola come lava sul foglio

    lo modificherei leggermente così:

    Comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    lo stacco della maschera dal viso
    che cola come lava su di un foglio



    mentre il seguito:

    e veste di fuoco parole
    miscela vento col fiato

    lo sentirei meglio così:

    plasmando con il fuoco le parole
    e il fiato poi rimescola col vento



    ====================================================================


    A QUESTO PUNTO, RIASSUMENDO, MI TROVO CON DUE INCIPIT CHE MI PIACCIONO ALLO STESSO MODO E NON SAPREI DECIDERE SU QUALE SCEGLIERE [SM=g8139] [SM=g8119]


    1)
    A volte mi domando se è normale
    questo dirsi da soli in mezzo al mondo
    spiegare l'inspiegabile
    e poi piegarlo dentro, aprire uno spiraglio
    a quelli che non sanno
    se ci saremo ancora ad ascoltare



    2)
    Comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    lo stacco della maschera dal viso
    che cola come lava su di un foglio
    plasmando con il fuoco le parole
    e il fiato poi rimescola col vento




    Cosa ne pensate voi?

    Si potrebbe sviluppare la stessa poesia su due linee parallele oppure si potrebbe cercare di fondere questi due incipit ma sarebbe un'impresa ma ci provo, potreste provarci anche voi:



    A volte mi domando se è normale
    questo dirsi da soli in mezzo al mondo
    spiegare l'inspiegabile
    e poi piegarlo dentro.

    Comincia da uno sbaglio
    l'aggettivo dolce, inquieto
    lo stacco della maschera dal viso
    che cola come lava su di un foglio
    plasmando con il fuoco le parole
    e il fiato poi rimescola col vento

    fin quando non si schiude uno spiraglio
    a quelli che non sanno
    se ci saremo ancora ad ascoltare






    Vi sembra faccia senso e sia completa? A me piace, mi sembra abbastanza musicale e sensata [SM=g8119]

    A voi [SM=g8320] [SM=g8320]


    [Modificato da Versolibero 15/01/2011 16:06]


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Nihil.
    Post: 711
    00 25/01/2011 19:41
    L'ultima versione che hai proposto Rosanna non è male, fonde bene i due incipit e ha un suo senso... però ha qualcosa che non torna: è troppo "pulita", avrei conservato uno stacco, qualcosa che non torni, un verso più frantumato rispetto all'alternanza di endecasillabi e settenari, secondo me l'ultima versione di Pedro è interessante perché il ritmo è sincopato, scosso anche se andrebbe rivisto per non perdere la musicalità complessiva. In più mancano ancora troppe persone all'appello, spero si presentino.

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