00 22/01/2011 10:34
allora Alex, eccomi da te. [SM=g8320]
di solito, per questo tipo di poesia sarebbe opportuno riuscire a regolarizzare la lunghezza dei versi. difatti, come ti dicevo, la tua poesia mi pare zoppicare in alcuni punti dove un verso troppo lungo è seguito da un verso molto più breve.
nella prima strofa i due versi iniziali sono abbastanza ritmici, mentre se provi a leggere i tre seguenti vedrai che quella musicalità iniziale si perde, un po' per la lunghezza eccessiva del terzo verso e un po' per il significato dell'intera strofa dalla costruzione contorta, in cui il soggetto lo ritroviamo solo al quarto verso.
anche il significato del terzi verso, a mio parere mal costruito, è abbastanza confuso.
io lo leggerei così: la vita è stata ilare e non legge più il dolore. ma chi non lo legge? secondo la costruzione della frase dovrebbe essere la vita. ma cosa significa ai fini della storia che racconti?

nella seconda strofa riscontro un po' le stesse difficoltà. la costruzione è confusionaria e sembrerebbe quasi che fossero i passi ad ascoltare quello che avviene intorno. il che è logicamente impossibile. alcune scelte lessicali mi sembrano appesantire i versi. parlo di parole come "circolarmente" o "il suo pacato fedele" riferito al cane, il terzo verso interamente riempito di aggettivi.

io penso che andrebbe sgrossata e, cercando di non cambiare troppe cose, io la rivedrei così:


Ha una penna nella mano e una gomma nell'altra
scrive riscrive ed ogni verso depenna
quel ragazzo strano con un solo amico
ed un pugno di mosche tra gli occhi e le tasche.

ha una giovane età ma tanta vita trapela
dalle iridi bianche, nascoste dietro al nero
il passo frettoloso di chi cerca la strada
nei suoni e in un cane i suoi occhi.

solo adesso mi accorgo che il mondo è cieco.


spero di esserti stata utile. [SM=g8336]
a risentirti

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
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