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Nacqui polline

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    Pietro.Barone
    Post: 23
    00 18/07/2011 15:31


     nacqui polline
    senza petali di corolla
    stecchito sull’uscio
    d’infiorescenza sfiorito

     negletto nella macchia
    non già petalo tra petali
    chimerica presenza
    di non polline tra polline

     attesi di lungo vento
    dell’ape pellegrina
    l’accidentale cogliere
    di profumante estro

     né petali né polline
    ceppo nudo in terra
    di fugace frullar d’ali
    dileggiò la pecchia


    [Modificato da Pietro.Barone 19/07/2011 11:51]
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    Versolibero
    Post: 793
    00 19/07/2011 15:18
    Pur non essendo il mio genere, posso dirti che questa comincio a sentirla come poesia; può avere altri difetti, nel senso che può non piacere quel verso o quel termine specifico, può perfino non coinvolgere la metafora o non piacere le immagini semantiche insistite,
    ma di sicuro NON è PROSA; ma dimmi, ti sei ispirato a Poliziano?
    Ne sono curiosissima, almeno per quella pecchia (apecchia?)
    Ma perché non semplicemente "ape"? (sempre se di ape si tratta).
    Ciao.


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Pietro.Barone
    Post: 23
    00 19/07/2011 17:23
    Una seconda versione, più morbida, mi pare.

    nacqui polline
    senza petali di corolla
    al sorgere stecchito
    d’infiorescenza reciso

    relitto nella macchia
    non petalo tra petali
    iniqua persistenza
    di spora senza stame

    attesi di lungo vento
    dell’ape pellegrina
    l’accidentale cogliere
    un profumante estro

    né petalo né spora,
    ceppo nudo in terra,
    di fugace frullar d’ali
    dileggiò la pecchia



    In effetti è sulla parola pecchia che ho costruito tutto, mi ha sempre fatto sorridere. Ho voluto un pò giocare sull'ambiguità del termine; la mia idea era un testo che cambiasse completamente contesto, pur mantenendo la metafora leggera, a seconda dell'interpretazione di quella parola.
    Alcuni termini erano un pò forzati, questa seconda versione forse è meno ruvida.

    Grazie.

    [Modificato da Pietro.Barone 19/07/2011 17:25]
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    Versolibero
    Post: 793
    00 22/07/2011 19:50
    sì, buona giocata, nella seconda il verso che non suona bene è
    attesi di lungo vento
    con quello successivo, è il "di" che inasprisce, se fosse 'in' si leggerebbe meglio.

    Vabbene, vediamo cos'altro ci farai leggere [SM=g8320]


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)