00 02/11/2011 02:53
Re:
Clodiaf0904, 19/10/2011 15.26:

P. S. Si può cambiare "cerco" con "chiamo", anche se non ne comprendo il motivo: altri verbi non li trovo appropriati, soprattutto per il discorso metrico - come rileva Dalton - ma anche perché snaturerebbe troppo quel che volevo dire.



Mi ci sono buttata a pesce e non avevo letto gli altri commenti e relative proposte, ma resto orientata sulla mia revisione, poiché i primo verso mi piace e di sicuro lascerei "non cerco" con "non chiamo", e ti spiego il perché:

chiamare implica che tu conosca già (anche razionalmente) ciò a cui ti rivolgi, come se si fosse allontanato da te o come se on se ne fosse mai avvicinato, invece credo che tutti abbiamo la parola giusta in un dato momento e in un altro non. Chiamare implica un distacco e un'attesa passiva del punto A rispetto al punto B.

cercare inverte decisamente il rapporto di cui parlavo prima: è il punto A che si muove verso il punto B, per quanto questo sia ancora oscuro e nascosto.
Naturalmente non si tratta di una traiettoria esterna, fisica, ma interiore, per cui è scontato che la parola nasce in noi se solo la cerchiamo ascoltandola e ascoltandoci, quindi preferisco "non cerco" per un maggiore intimismo del verbo.


P.S.
nella seconda strofa forse mi sono allontanata dalle tue intenzioni, considerala una mi libera interpretazione.


P.P.S.
Per me dovrebbe stare in poesia, magari inserita in una silloge.








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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)