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Strada di muta periferia

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    Vondur
    Post: 78
    00 05/11/2011 16:49
    c'è un profumo stantio
    tra le nuvole da marciapiede
    violate da piccoli lampioni
    appesi alle ragnatele

    sui muri eroi sbiaditi
    e nomi scaduti
    rinnegano gli stessi mattoni
    che li hanno adottati

    sparsi nei dintorni
    rumori quasi quieti
    frugati tra i vicoli
    e nelle indifferenze altrui

    in galleria due anziani
    uniti dal cuore vedovo
    aspettano un sipario
    senza prendere sonno

    l'ultima persiana ghigna sulla sera
    come fosse ferita
    dalla sua stessa insegna
    che balbetta fioca

    un'armonica scivola nell'ombra
    riportando sulla via
    i fasti dell'America
    il requiem di periferia
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    Versolibero
    Post: 793
    00 12/04/2012 06:11
    c'è un profumo stantio
    tra le nuvole da marciapiede
    violate da piccoli lampioni
    appesi alle ragnatele

    Ho letto la prima strofa per immagini più che per significato, come un quadro surreale al quale cercare un senso, che credo stia in quel 'violate', tuttavia non riesco ad afferrare un senso logico; tutto sta a vedere cosa siano quelle nuvole di fumo: gli scarichi delle auto, l'inquinamento? Se così fosse sarebbero le nuvole a violare i lampioni, e comunque ci sono delle ragnatele e un ossimorico "profumo stantio".
    Suggestiva lo è ma vorrei un aiut(in)o per decodificare queste metafore, anche perché ci sono strofe, in questa poesia, che mi prendono: mi sembra che questo luogo di periferia gridi per l'indifferenza, la vecchiaia che non trova pace se non nella morte, perfino la persiana ha un lamento di stanchezza e dolore, ma il finale mi sembra parlare della morte delle facili illusioni del fallimento del sogno americano che genera false chimere e tremende solitudini.

    Perdonami se mi sono discostata dal tuo intento, vorrei un tuo riscontro.



    sparsi nei dintorni
    rumori quasi quieti
    frugati tra i vicoli
    e nelle indifferenze altrui

    in galleria due anziani
    uniti dal cuore vedovo
    aspettano un sipario
    senza prendere sonno

    l'ultima persiana ghigna sulla sera
    come fosse ferita

    dalla sua stessa insegna
    che balbetta fioca

    un'armonica scivola nell'ombra
    riportando sulla via
    i fasti dell'America
    il requiem di periferia



    Grazie,
    Rosanna



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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)