Il corridoio divelto, arrangiato com’era di fiori
sui cordoli sacri dell’altare. L’interno della chiesa
aveva particolarità esacerbanti
Un rivestimento di mattoni refrattari
quasi fosse luogo per i lavori di fucina, fors’anche
roghi d’anime da trasformare in armature
Eppure c’era una prevalenza di invisibile
un rigore estremo: il cortile
il peristilio, il battesimale messo al centro
Nessun sedile, nessun inginocchiatoio
Era tutta una rotazione, come di rondini
che hanno ingombra la strada
per ritornare al nido
Che l’acqua fosse nido, riparo
in quella arsura di muri, schiusi ai muri
Probabile ossigeno, ai crolli d’aria
o probabili storie di fronte al sacramento
come riconciliazioni inginocchiate all’armatura
Leda