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Pasolini, quei dubbi sulla morte

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2010 19:05
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Post: 1.652
19/04/2010 14:47
 
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Oggi ho ripensato a Pasolini.
Sarà stata la notizia del giorno:

http://magazine.libero.it/ansa/cultura/generali/ne.php?id=11596683&ssonc=106347827

Era prevedibile. Ma si sa che la vita riserva pochi colpi di scena, ed anche quelli più scontati, una volta portati in evidenza, hanno il particolare sapore della sconfitta.


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Per quel che riguarda la sua morte, wikipedia dice:

Nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975 Pasolini venne ucciso in maniera brutale: battuto a colpi di bastone e travolto con la sua auto sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia, località del Comune di Roma.

Il cadavere massacrato venne ritrovato da una donna alle 6 e 30 circa. Sarà l'amico Ninetto Davoli a riconoscerlo.

L'omicidio fu attribuito ad un "ragazzo di vita", Pino Pelosi di Guidonia, nei pressi di Tivoli, di soli diciassette anni, che prontamente si dichiarò unico colpevole(...)


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La vogliamo davvero riscrivere la storia?

ricordo di aver letto anche che esistevano dubbi fondati che la realtà fosse diversa.

... La tesi difensiva presentava evidenti falle: il bastone di legno marcio non sarebbe potuto risultare arma contundente; la corporatura esile di Pelosi non avrebbe potuto aver ragione su Pasolini, esperto di arti marziali, a meno di riportare ferite ed ecchimosi che di fatto erano assenti... (wikipedia)


E ancora, si continua qui con le news:

[URL=http://www.pasolini.net/indagini2010_supertestimone_Messaggero.htm
]http://www.pasolini.net/indagini2010_supertestimone_Messaggero.htm




Presentare Pasolini avrebbe dell'assurdo e allora vi lascio qui due frammenti che mi offrono ad ogni lettura spunti di riflessione, con l'intenzione poi di ritornare con nuove cose.


"Sono però traumatizzato dalla legalizzazione dell'aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell'omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano - cosa comune a tutti gli uomini - io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. Mi limito a dir questo, perché, a proposito dell'aborto, ho cose più urgenti da dire. Che la vita sia sacra, è ovvio; è un principio più forte ancora che ogni principio della democrazia, è inutile ripeterlo.
La prima cosa che vorrei invece dire è questa: a proposito dell'aborto, è il primo, e l'unico, caso in cui i radicali e tutti gli abortisti democratici più puri e rigorosi si appellano alla Realpolitik e quindi ricorrono alla prevaricazione "cinica" dei dati di fatto e del buon senso.
Se essi si sono posti sempre, anzitutto, e magari idealmente (com'è giusto), il problema di quali siano i "principi reali" da difendere, questa volta non l'hanno fatto..."

(p. 372, da "Il coito, l'aborto, la falsa tolleranza del potere, il conformismo dei progressisti", in " Scritti corsari")






"Per chi non si droga, colui che si droga è un "diverso". E come tale viene generalmente destituito di umanità, sia attraverso il rancore razzistico che si attirano sempre addosso i "diversi", sia attraverso l'eventuale comprensione o pietà. Nei rapporti col "diverso" intolleranza o tolleranza sono la stessa cosa.
C'è da dire tuttavia che mentre gli intolleranti credono che la diversità dei diversi non abbia spiegazioni e quindi meriti soltanto odio, i tolleranti si chiedono spesso, più o meno sinceramente, quali siano le ragioni di tale "diversità".
Ora tanto io che il mio lettore siamo dei "tolleranti": c'è da avere qualche dubbio su questo? Perciò la domanda che pongo è la seguente: "Per quale ragione quei ‘diversi ‘ che sono i drogati si drogano?"...

(p. 611, da "La droga: una vera tragedia italiana", in "Lettere luterane")




[Modificato da Francesca Coppola 19/04/2010 14:48]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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Post: 798
25/04/2010 14:21
 
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Pasolini era un personaggio scomodo, perché non aveva paura di diffondere il suo pensiero, di esprimere un giudizio nei confronti della classe politica, della società, del costume, della scuola, dell'istruzione. Argomentazioni precise, lucide e sempre lungimiranti.
E' incredibile, come la stessa intolleranza di allora io la trovi ovunque oggi, negli stessi giornali, ancora di più nelle televisioni commerciali, nella politica odierna.
Ed è triste, perché sempre più ci avviciniamo a modelli di società retrograda, razzista e omofoba.
La sua morte, è come tante, di quegli anni, un pesante delitto legato non certamente a dei ragazzi sbandati, tant'è vero che ha pagato uno per cui già all'epoca si avevano parecchi dubbi, ma screditare ancora e ferocemente un uomo, seppellirlo con l'infamia di chi adesca ragazzini e muore per questo, è tipico di una certa società o pseudo tale di cui noi abbiamo oggi gli eredi.

Di Pasolini voglio ricordare, allora, i suoi scritti, la poesia e quel modo vero di parlare del suo tempo.

Ballata delle madri

Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d'amore,
se non d'un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l'antico, vergognoso segreto
d'accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
- nel vostro odio - addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
E' così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.


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Post: 686
01/05/2010 21:02
 
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Ecco, questa è poesia sociale come va fatta, un modello stilistico eccelso nel genere. Così struggente, con immagini bellissime e un controllo costante della forma; e un contenuto che schiaccia il lettore.

http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com

"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli
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Post: 1.652
04/06/2010 18:58
 
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Sesso, consolazione della miseria!


Sesso, consolazione della miseria!
La puttana è una regina, il suo trono
è un rudere, la sua terra un pezzo
di merdoso prato, il suo scettro
una borsetta di vernice rossa:
abbaia nella notte, sporca e feroce
come un'antica madre: difende
il suo possesso e la sua vita.
I magnaccia, attorno, a frotte,
gonfi e sbattuti, coi loro baffi
brindisi o slavi, sono
capi, reggenti: combinano
nel buio, i loro affari di cento lire,
ammiccando in silenzio, scambiandosi
parole d'ordine: il mondo, escluso, tace
intorno a loro, che se ne sono esclusi,
silenziose carogne di rapaci.

Ma nei rifiuti del mondo, nasce
un nuovo mondo: nascono leggi nuove
dove non c'è più legge; nasce un nuovo
onore dove onore è il disonore...
Nascono potenze e nobiltà,
feroci, nei mucchi di tuguri,
nei luoghi sconfinati dove credi
che la città finisca, e dove invece
ricomincia, nemica, ricomincia
per migliaia di volte, con ponti
e labirinti, cantieri e sterri,
dietro mareggiate di grattacieli,
che coprono interi orizzonti.

Nella facilità dell'amore
il miserabile si sente uomo:
fonda la fiducia nella vita, fino
a disprezzare chi ha altra vita.
I figli si gettano all'avventura
sicuri d'essere in un mondo
che di loro, del loro sesso, ha paura.
La loro pietà è nell'essere spietati,
la loro forza nella leggerezza,
la loro speranza nel non avere speranza.




"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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Post: 1.652
04/06/2010 19:05
 
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Pasolini in questa sua, secondo me tocca l'apice.
Il suo dire è decisamente attuale, con la sua sottile intuizione denuncia a viso aperto e si rende conto di cose che, molto spesso, venivao celate. Gli occhi di oggi sono assuefatti all'abitudine, alla violenza, all'indifferenza, a girare gli occhi al dolore.

Ma la puttana è un regina e il suo trono è un rudere e i magnaccia sono
capi, reggenti: combinano nel buio, i loro affari di cento lire. Ma nei rifiuti del mondo, nasce un nuovo mondo: nascono leggi nuove dove non c'è più legge; nasce un nuovo onore dove onore è il disonore...

Nella facilità dell'amore il miserabile si sente uomo fino a disprezzare chi ha altra vita.

La loro pietà è nell'essere spietati,
la loro forza nella leggerezza,
la loro speranza nel non avere speranza.


Cosa c'è di più attuale dell'autodistruzione della specie?
nella guerra fratricida? nella lotta continua senza relamente vedere...



"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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