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06/06/2010 22:26 | |
La letteratura è sempre triste.
Scrivere viene da una tara
anche spontanea
non necessariamente ereditaria
- si può acquisire, ma
devi star male
uno strappo deve averlo il corpo
da qualche parte -
ne parlerai al mondo
e in te
lui avrà la sua catarsi.
Tu, almeno
la consolazione del lavoro sporco.
(licenza CC)
[Modificato da Clodiaf0904 07/06/2010 00:08] http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com
"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli |
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08/06/2010 03:07 | |
Clodiaf0904, 06/06/2010 22.26:
La letteratura è sempre triste.
Scrivere viene da una tara
anche spontanea
non necessariamente ereditaria
- si può acquisire, ma
devi star male
uno strappo deve averlo il corpo
da qualche parte -
ne parlerai al mondo
e in te
lui avrà la sua catarsi.
Tu, almeno
la consolazione del lavoro sporco.
Non sempre è così Clodia, prima di che mi si asportasse un pezzo di cuore, scrivevo di altro, nella maggior parte dei casi scrivevo dell'amore per mia moglie, la mia musa ispiratrice per lungo tempo, in seguito dopo lo "strappo" ci fu un lungo periodo di vuoto, poichè scrivere degli strappi e dei dolori, non è cosa facile, è un pò come rimproverare noi stessi di essere ancora vivi, in pratica, quello che tu definisci "il lavoro sporco"
Beh, adesso è tardi ( o presto, dipende dai punti di vista ) meglio che vada a dormire un pò.
Buonanotte a tutti.
Carmè
[Modificato da OCEANINFIAMME 08/06/2010 03:12] |
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08/06/2010 14:22 | |
appunto, dolce Carmelo: hai centrato in pieno il messaggio. chi riesce a decantare e rielaborare il proprio lutto fa un buon servizio alla comunità umana: il dolore è universale.
grazie della tua attenzione
http://fiorelladerrico.wordpress.com
http://fiorelladerrico.blogspot.com
"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli |
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08/06/2010 14:49 | |
la trovo una considerazione assolutamente veritiera.
la letteratura nasce sempre da un dolore e dalla sua elaborazione. è in essa che diventa universale. |
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09/06/2010 18:56 | |
Maredinotte, 08/06/2010 14.49:
la trovo una considerazione assolutamente veritiera.
la letteratura nasce sempre da un dolore e dalla sua elaborazione. è in essa che diventa universale.
ebbene sì: accendiamola!
un bacio
http://fiorelladerrico.wordpress.com
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"Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
Amelia rosselli |
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11/06/2010 20:06 | |
Clodiaf0904, 08/06/2010 14.22:
appunto, dolce Carmelo: hai centrato in pieno il messaggio. chi riesce a decantare e rielaborare il proprio lutto fa un buon servizio alla comunità umana: il dolore è universale.
grazie della tua attenzione
Ho centrato il messaggio perchè io quel messaggio lo vivo, giorno dopo giorno da anni, e non so se con quello che scriviamo del nostro dolore è veramente un buon servizio all'umanità, nessuno mai dovrebbe provare questo dolore, neppure il peggiore dei nemici.
Sai, io non vorrei piu scrivere del mio dolore, anche se mi capita ancora spesso di farlo, io vorrei scrivere dell'amore, delle gioie quotidiane, dei piccoli istanti di felicità, trasmettere agli altri, come a volte ci si possa sentire felici per il solo ricevere il sorriso di una bimba, o di come si possa rimanere estasiati dalla visione del sorgere del sole, o del silenzio della notte, ma il dolore ritorna a primeggiare incontrastato, subito dopo queste visioni e sensazioni, ed in fondo è giusto che sia così, poiché non si cancella dalla mente ciò che è inciso nel cuore.
Carmè
P.S. Il mio nome non è diminuitivo di Carmelo, ma di Carmine.
[Modificato da OCEANINFIAMME 11/06/2010 20:07] |
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