ieri sera ho visto Shutter Island. in questo film, alla fine, non si distingue più il vero dal falso, l'illusione dal mondo reale e anche la fine non ci dà indicazioni su quanto possa essere accaduto realmente, nè su cosa accadrà in seguito. Il film pare darci il senso del non definito e definitivo.
stamattina mi sono avvicinata a questi stralci che ci proponi e ho ritrovato la stessa identica sensazione.
La cosa bella è che mi è parso di essere seduta nella platea di un teatro, il posto per eccellenza in cui realtà e finzione si fondono fino a diventare una cosa sola. e lì, comoda sulla mia poltrona, mi sono sentita scomoda, con l'urgenza di intervenire, di vivere la scena anche solo col pensiero.
ecco, la fluidità delle parole dell'autrice, nella loro semplicità, inducono a liberarsi da certi stereotipi e a pensare. sono temi importanti quanto inconsistenti questi, per il genere umano, ma comunque affascinanti. sono temi che restano senza tempo, tanto da poter appartenere a personaggi di secoli fa, così come ad un uomo del prossimo millennio. e difatti, lo stesso stile narrativo/poetico, mi ha lasciato la sensazione di fluttuare nello spazio senza un tempo definito.
è un piacere leggere queste penne!
Grazie Seb di avercela proposta e complimenti vivissimi a Natàlia Castaldi.