Ecco, riconducendo tutto alla base del discorso, vorrei dire altre tre cose.
1. la qualità "dell'offerta" diciamo così, che proponiamo non la possiamo decidere noi, possiamo pensare sia buona e cmq trovarci nel torto più atroce, questo abisso è talmente riconducibile al proprio modo d'essere, ivi compreso carattere, cultura, interesse ecc. che di sicuro cambia notevolmente di persona in persona. Quindi, sono pienamente d'accordo con Robby, di moderare in noi ogni critica sia essa positiva che negativa.
2. e allora si dirà, che tutto è talmente opinabile da non sprecar tempo in disamine. e invece no. Ognuno di noi esprime un parere, un gusto e senza quelli va al diavolo tutto. Anche i più grandi poeti e scrittori non trovano riscontri unanimi. I mostri sacri ogni tanto vengono messi sotto da durissime critiche che minano la loro autorevolezza. E allora?
3. Il discorso sulla visibilità voleva andare a toccarne un altro, quello dell'invadenza e del sentirsi a tutti i costi un grande e sputarlo in faccia alle persone. Qual è il senso, se non nella cattiveria più assurda che dilaga in un egocentrismo senza pari. Ed io sana di mente (almeno apparentemente) come posso poi andarmi a leggere le cose di questo individuo e non lasciarmene influenzare?
[Modificato da Francesca Coppola 01/12/2010 12:52]
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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