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io, l'isola, le voci

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2011 16:32
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Post: 798
04/07/2011 13:22
 
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l'incipit è di una vecchia poesia che ho rivisto, il resto è nuovo... [SM=g8320]


il mare mormora incessante ai contorni del corpo
per questo, sai, vorrei cercare approdo alla notte
ripresentarmi puntuale alla risacca
senza veste, nuova d'impronte

e invece, ginocchia in bocca per non urlare
sono qui, con la guerra ad un passo, a riconoscere l'isola
le voci, leccando il sale dai dubbi ripetuti
da coaguli di onde

qui si partorisce con fatica, lo sanno le madri, le sorelle
nei corpi rovesciati a mani improprie
prima che tutto accada hanno imparato ogni cosa
come una ferita uno sputo, appena nati ci si impasta
di terra e sangue

lo insegnano le madri nere ferme ai crocicchi
gli sguardi appuntiti come luci al largo
dal buio che non si dice
così sradicano i figli dalle cosce, appena concimati
alla necessità del giorno, già destinati alla memoria

con gli occhi naufraghi di cose dolci
li porto tatuati sulla pelle, ancora


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Post: 1.652
05/07/2011 17:40
 
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Re:
E' molto forte Mire e molto "femmina", non sa prei spiegarti in altro modo questa sensazione che avverto leggendola.
Ha in sè tutta la sofferenza tipica femminile, il non detto che sappiamo riconoscere solo noi e poi segni/sogni/speranze.

Qualcosa ancora modificherei, te lo ingrassetto [SM=g8320]

Ecat Mel, 04/07/2011 13.22:

l'incipit è di una vecchia poesia che ho rivisto, il resto è nuovo... [SM=g8320]


il mare mormora incessante ai contorni del corpo
per questo, sai, vorrei cercare approdo alla notte
ripresentarmi puntuale alla risacca
senza veste, nuova d'impronte

e invece, ginocchia in bocca per non urlare
sono qui, con la guerra ad un passo, a riconoscere l'isola
le voci, leccando il sale dai dubbi ripetuti
da coaguli di onde

qui si partorisce con fatica, lo sanno le madri, le sorelle
nei corpi rovesciati a mani improprie
prima che tutto accada hanno imparato ogni cosa
come una ferita uno sputo, appena nati ci si impasta
di sangue e terra (invertiti rendono meglio)

lo insegnano le madri nere ferme ai crocicchi
gli sguardi appuntiti come luci al largo
dal buio che non si dice(questo lo eliminerei)
così sradicano i figli dalle cosce, appena concimati
alla necessità del giorno, già destinati alla memoria

con gli occhi naufraghi di cose dolci
li porto tatuati sulla pelle, ancora







[SM=g8322]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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Post: 798
06/07/2011 11:21
 
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si, ci sono cose sicuramente da rivedere ancora...
"dal buio che non si dice" è un verso che ha a che fare con tutto quello che è omertà, ma è anche buio delle coscienze, e anche femminino segreto, quell'utero che tutto nasconde, perché si sa che non può essere compreso... difficile strapparsi dalla carne i figli, si fa fatica, a volte si muore, m nulla è più doloroso di perderne uno.
Baci e grazie tesoro!
[SM=g8068]
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Post: 1.681
07/07/2011 19:22
 
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ci sono tante cose, troppe, in questa poesia carica di suggestioni, di dolore, di buio. c'è sicuramente l'interiorità del mondo femminile, la metafora del parto e della nascita come eventi dolorosi cui la donna fa fronte sempre, perchè c'è stata abituata dai tempi dei tempi a sopportare il dolore con forza e in silenzio. Nella metafora mi pare implicito il paragone con il dubbio che attanaglia.
Ma mi è venuto anche in mente, prima ancora di tutto ciò, il mondo primordiale, le popolazioni del sud (le madri nere) e i sacrifici.
Non lo so bene, ma apre mondi e li richiude, li risucchia tra le onde...

Non ti nascondo che sono un po' scossa dopo questa lettura così intensa.

"La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
robertadaquino.wordpress.com



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Post: 798
08/07/2011 15:51
 
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Sì Roby, c' è molto del sud, dell'isola, la sicilia, in questa poesia, c'è il dolore e la forza, i dubbi, che ti fanno pensare di andar via e non tornare più, c'è la complicità femminile, e un mondo ancora molto arcaico che si chiude dietro le porte, c'è l'amore...l'odio, l'impotenza, la disperazione.
le madri nere sono le madonne nere, quelle che in molti paesi incontri agli angoli delle strade, raffigurate sui muri, oppure dentro piccole cappelle, quelle madonne che in comune con molte donne del sud hanno il dolore di un figlio assassinato.
[SM=g8362]
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Post: 1.652
13/07/2011 12:26
 
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ma quale delle due versione è stata inserita nel "segreto delle fragole"?

[SM=g8192] [SM=g8336]






"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com
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Post: 798
13/07/2011 16:32
 
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la prima Francy... [SM=g8185]
hihihi [SM=g8166]
[SM=g8362]
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