Variante
Le lune di Dicembre hanno un freddo immacolato
un fremito di fiori nati al buio, impronte
di mani e gote di bambino
che guarda i gatti e ai gatti si avvicina
Le lune di Dicembre hanno il petto delle madri
col nettare di latte per le bocche del futuro,
collane di sogni da sfilare
su polpastrelli teneri e precoci
affinché all'alba mettano radici
e cresca un bosco foltissimo di voci, un cantico
ancestrale di usignoli, parole di foglie
nei sospiri di un “ancora”
Le lune di Dicembre hanno grembi di pazienza, di mese
in mese profumano di attesa:
nascerà un bimbo nelle notti di Natale,
lo chiameranno Soffio della vita
e tutte le donne a lui saranno madri, e le bambine
saranno sue sorelle
e un vecchio quasi cieco sul punto della morte
dirà con l'ultima voce a fil di vento:
“Nessun sogno umano durerà in eterno,
ma io vi dico: aprite gli occhi ai sogni”
[Modificato da Versolibero 06/09/2011 00:46]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)