Rispondo a tutti, ringraziandovi del passaggio e del riscontro
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Inizio col dire che questo testo fa parte della mia ultimissima produzione, una raccolta di circa 30 testi che pubblico con molto pudore ed una tantum per intenderci, proprio perché li sento diversi.
Ora non starò qui a dire se migliori o peggiori, in quanto non mi interessa, sinceramente, si tratta pur sempre di gusti personali.
Fanno parte di me e in quanto tali, faccio ancora fatica a staccarmene.
Chi mi conosce da un po' di tempo sa quanto questo cambiamento sia stato graduale, oserei dire lentissimo e da dove, in realtà, sono partita.
Sono d'accordo con Leo, quando dice che parto da un'intuizione semplice e che magari il finale è sovraccarico, per questo ho modificato la divisione per rendere la lettura più lenta e incentrare maggiormente l'attenzione su alcuni punti.
Apprezzo quanto dice Ros e mi fa piacere constatare che una volta tanto ciò che scrivo può essere universale. Ma quel -certo- lo ritengo essenziale, in quanto assieme al resto esprime l'amarezza del "tutto". Ora le mie mani per te saranno delle nemiche, guarda un po' com'è strana la vita... ma quando si è al capolinea non esistono bivi e primeggia un generale senso di oscurità, poi magari più in là cambia... ma ora no!
E sono d'accordo anche con Alex quando dice che non si può sovraccaricare un testo di significati. D'altronde ci sono molti modi per emozionare, prime fra tutti le suggestioni, alcune immagini anche se non chiarissime evocano - in qualche modo- un qualcosa, dentro.
[Modificato da Francesca Coppola 05/09/2011 13:52]
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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